//Il mondo del ciclista

Il mondo del ciclista

di | 2019-02-24T16:17:00+01:00 24-2-2019 16:17|Alboscuole|0 Commenti
iove. Una pioggia fitta e costante. L’automobile dell’allenatore si affianca alla bicicletta del proprio ciclista. Fa un freddo cane, l’atleta su due ruote chiede un “boccettino”(ndr: un integratore) e il direttore sportivo, guardandolo dal finestrino dell’ammiraglia, lo incita, consigliandogli di alleggerire il “rapporto”. “C’ho freddo”- dice il ragazzo. L’allenatore gli risponde :”Eh , lo so che c’hai freddo, ma io non ci posso fare niente! Non possiamo mica fermarci al bar ad ordinare un thè caldo! Dai, forza! Pedàla, non stare a ruota!”. Che ci voglia grinta, che sia necessario metterci impegno, fatica e sudore, lo capisci ogni volta che esci in bicicletta. Quando inizia una salita, i muscoli cominciano a “tirare”, il cuore accelera i propri battiti, il respiro si fa sempre più corto, la bocca inizia a seccarsi… Serve acqua: acqua da bere o da versarsi in testa! In pieno inverno, poi, la faccenda diventa ancora più difficile: per quanto tu esca col vestiario giusto, in discesa (nonostante i guanti) le mani ti si congelano e anche il naso e le orecchie iniziano a far male… Poi c’è sempre il camion che ti supera agli ottanta all’ora (e lo spostamento d’aria quasi ti fa cadere); c’è sempre la macchina che non ti dà la precedenza; c’è spesso il “vento contro” che ti affatica le gambe; ci sono, infine, gomitate, calci, insulti degli avversari. Eppure continui a pedalare: in fondo, va bene così! Ti piace così. Ti piace questo sport e non puoi farne a meno, e la bicicletta (questo attrezzo di alluminio e carbonio) risponde fedelmente a quello che hai da dargli: movimento, fiato, gambe, ma anche tenacia e coraggio. Solo così riesci a scalare le montagne e a toccarne la vetta, osservando con orgoglio e soddisfazione la valle che ti sei lasciato alle spalle e che, ora, sta sotto di te. Noi ciclisti siamo così, e tutto “questo” ci fa sentire davvero vivi. Iris Grassi