DI: Filippo Buttitta 3C In Corea del Nord i computer non operano con i sistemi operativi che utilizziamo in Europa (Microsoft Windows, MacOS, Linux per citarne alcuni),  ma con uno dal nome “Red Star OS”, appositamente creato per controllare ogni computer nordcoreano. Noi europei potremmo usare questo sistema operativo solo come “macchina virtuale”, ovvero un programma che simula un pc dove quindi è possibile installare un sistema operativo a scelta. Il regime politico che vige in Corea non permette libertà di parola, neanche su un computer. Questo vuol dire che, all’interno di questo sistema, sono presenti delle “spie” informatiche: ad esempio c’è un programma antivirus che, oltre ad allontanare le minacce dal pc, elimina anche qualsiasi parola che non è approvata dal regime. In poche parole è presente una “lista nera” che elimina files non approvati. Se ad esempio io, in questo sistema virtuale, scrivessi un documento con all’interno la frase “viva la libertà”, questo documento sarebbe subito eliminato, allo stesso modo se scaricasi una caricatura del dittatore  e la diffondessi tramite pendrive in Nord Corea. Ogni file ha una “targa” che cambia ogni qual volta si modifica qualcosa; nel caso in cui questo file venga aperto da un sistema operativo nordcoreano quest’ultimo ne cambierebbe subito la “targa” e la nostra licenza Red Star OS sarebbe inserita nella codifica del documento. Dato che in Corea il regime conosce ogni licenza può rintracciare qualsiasi pc dove è passato il file semplicemente guardandone la “targa”. Chi viene scoperto rischia anche la pena capitale. Stesso discorso vale per internet anche se non è possibile verificarlo noi europei dato che i siti sono tutti oscurati tranne uno. Se ci entriamo possiamo vedere solo notizie riguardanti il turismo e lettere d’affetto a Kim Jong-un. Come se non bastasse questo sistema operativo prende file di sistemi operativi come Windows e Linux, senza rispettare il Copyright, ovvero la legge che vieta la replica di qualcosa senza consenso. Ovviamente Linux non denuncerà il regime coreano perché se lo facesse si scatenerebbe una vera e propria guerra.