Vi invito solo per un minuto a pensare al senso della frase “Per non dimenticare”.
“Per non dimenticare” cosa?La shoah, lo sterminio degli ebrei.Ma solo il 27 Gennaio? Il baratro in cui è scesa la crudeltà umana durante la seconda guerra mondiale andrebbe ricordato ogni giorno, in ogni rinnovato gesto di intolleranza nei confronti del diverso di ogni tempo e ad ogni latitudine.Oggi i social consentono una diffusione capillare di idee, commenti, riflessioni ma il rischio è la superficialità di un post, di un like o di una storia con su scritto “per non dimenticare”. Pura apparenza senza contenuti perché se proprio dobbiamo essere onesti, noi non abbiamo gli strumenti per comprendere il male immenso perpetrato ai danni di esseri umani come noi, bambini che conoscevano solo il gioco, madri che vivevano la gioia di un nuovo gesto appreso dal figlio, uomini che lavoravano per vivere con la propria famiglia. Non possiamo capire quelle condizioni storiche ma possiamo imparare dalla storia cercando i segnali pericolosi di intolleranza e razzismo che oggi sono intorno a noi, nel nostro tempo, nella nostra società.Non possiamo far finta di niente, anzi, non dobbiamo far finta di niente, per non dimenticare realmente dovremmo studiare e chiederci: “Ma perché si è arrivati allo sterminio?” Può accadere di nuovo? Cosa posso fare nella mia piccola vita affinché l’umanità non precipiti di nuovo in un buco nero di infinito dolore?