RENATO ESPOSITO, GAETANO DI MARTINO, GABRIELE FIORILLO (5^ C)
Venerdì 1 Febbraio 2019 si è tenuto, in aula Coppola, un incontro sul tema “Vivere è… partecipare: costruire ponti per la persona”. Il Convegno rientrava nell’ambito di iniziative di “Cittadinanza e Costituzione”, promosse dal nostro Istituto al fine di sollecitare una riflessione collettiva sui fondamentali diritti dell’uomo, in occasione della “41^ Giornata nazionale per la vita”. Vi hanno partecipato studenti delle classi quinte , accompagnati dai loro rispettivi docenti.
L’incontro è stato introdotto dai saluti della nostra Preside,prof.ssa Vincenza Di Ronza e della prof.ssa Maria Luisa Coppola, presidente del Serra Club Aversa. Quindi hanno presentato il Progetto il dott. Raffaele Mazzarella, presidente dell’Associazione Diritto & Vita e le prof.sse Giuseppina Compagnone e Rosa Corbisiero, docenti ISISS “Foscolo” – Teano (CE)
A catalizzare l’attenzione dei numerosi partecipanti sono state, soprattutto, la presenza e la testimonianza di un giovane sulla carrozzina a rotelle che poteva esprimersi solo attraverso la tastiera di un computer . La drammatica esperienza vissuta da parte del ragazzo malato è stata inizialmente “raccontata” attraverso un breve filmato che faceva conoscere tutti gli aspetti della malattia. Il video è stato così emozionante che alla fine i ragazzi presenti si sono alzati in piedi ed hanno applaudito spontaneamente.
Il giovane ospite si chiama Cristian Boragine ed è un ex studente dell’ISISS “Foscolo” di Teano. Circa quattro anni fa, poco più che ventenne, ha scoperto di essere malato di Sla (“Sclerosi Laterale Amiotrofica”), una malattia degenerativa che in poco tempo lo ha privato della possibilità di camminare e di parlare. Ma Cristian “parla” ugualmente agli studenti con le sue parole scritte a mano al computer e proiettate sul muro. Le parole scritte diventano voce grazie ai due docenti della sua ex scuola, l’ISISS “Foscolo” di Teano. E che con grande coraggio ha voluto raccontare la sua storia.
Christian si ammalò nel Marzo del 2004, tre giorni prima del suo compleanno. Nemmeno i medici all’inizio capirono di che malattia si trattasse, solo diversi anni dopo si scoprì che soffriva di SLA e che con il tempo avrebbe iniziato ad avere difficoltà motorie. Christian ancora non riesce a coesistere con questa malattia.” Dire che il destino è stato cattivo con me, ingiusto, sarebbe un’inutile arrabbiatura che non mi porterebbe da nessuna parte e che continuerebbe a dare una visione distorta di quella che è la mia vita adesso. Sinceramente, tutto quello che il mondo vede come disabilità, sintomo, clinica per me è solo fonte di una grande tristezza. (…) Guardo fuori, vedo vite che vanno avanti, miei coetanei che si fidanzano, si mollano, si rincorrono. E a me invece deve mancare correre, mancare una relazione normale, se così si può definire oltre che mancarmi l’essere considerato normale”.E, più volte, ha specificato che darebbe di tutto per tornare a quando era piccolo, per poter ritornare a fare la cosa che amava più di tutte.. ovvero correre. Christian non ha saputo nemmeno nascondere la sua solitudine, con la quale è costretto a convivere ma nonostante tutto riesce ad andare avanti e a sopportare tutte le avversità che lo circondano.
Egli giorno dopo giorno riscontrava una fatica sempre maggiore nel correre, camminare e svolgere le attività che prima svolgeva quotidianamente. Ancora oggi dopo 18 anni non si è arreso alla malattia e in quest’ incontro è riuscito a spiegare ai ragazzi che la diversità non è una malattia ma è una cura e che l’essere diverso vuol dire solamente essere umano.
Dopo aver parlato della propria vita ci sono state diverse domande da parte degli studenti sui suoi hobby, le sue passioni, sulla alla vita privata. Il ragazzo si è rivelato molto spiritoso e molto socievole, riuscendo a coinvolgere tutta l’aula magna ed anche a far divertire. In tutto ciò Christian con il suo carisma ci ha fatto capire che l’essere diverso non è un difetto, ma solo un modo per essere speciale.
A conclusione dell’incontro anche un breve, solidale, intervento di Mons. Francesco Picone, vicario della Diocesi di Aversa.