di Francesco Magi- Il termine ebraico “Shoah” significa letteralmente ”devastazione” e sta ad indicare lo sterminio degli ebrei. Grazie ad una massiccia propaganda il nazismo riuscì a convincere il popolo tedesco che gli ebrei incarnavano tutti i mali e costituivano un pericolo per la nazione, inoltre venivano rappresentati con immagini e slogan ripugnanti e mostruosi creando una dissociazione mentale: la gente respirava questo clima antisemita e tendeva a non vedere più gli ebrei come persone qualunque, ma come delle non persone. I tedeschi comuni accettarono più o meno consapevolmente l’idea che gli ebrei fossero principalmente un problema da risolvere. La creazione dei campi di sterminio fu resa possibile anche dall’indifferenza con la quale la gente incominciò a guardare alla sorte degli ebrei. Auschwitz è il luogo simbolo della Shoah, il luogo con un preciso progetto: uccidere tutti gli ebrei. La Shoah rende gli ebrei vittime invisibili, poiché dopo l’uccisione essi scompaiono, si riducono a polvere.
Per emarginare gli ebrei dalla società tedesca occorreva prima di tutto definirli come nemici. Importante fu il ruolo della propaganda che aveva come obiettivo quello di divulgare presso la gente comune l’idea che gli ebrei fossero diversi, perfidi corrotti, pericolosi per il benessere del paese.
Nel settembre del 1939 la Germania occupò la Polonia e si trovò a dover affrontare la questione di cosa fare di oltre 3 milioni di ebrei e così dalla fine del 1939-1940 si decise per la creazione di ghetti. Le condizioni dei ghetti costituirono la prima fase di sterminio perché la mortalità fu altissima.
Nel 1941 ebbe inizio lo sterminio degli ebrei, prima sotto forma di fucilazioni collettive, poi alla fine del 1941, in modo più efficiente e rapido (il gas). Infine con la creazione di Birkenau (1942) e la creazione dei grandi crematori (1943) venne messo in funzione il più grande centro di sterminio.
La Shoah fu un evento terribile che non bisogna dimenticare per non rischiare di ripetere l’errore. A tal proposito viene in aiuto la citazione di R. Benigni in riferimento alla Shoah: ”Non bisogna avere indifferenza nei confronti dell’orrore, ma orrore nei confronti dell’indifferenza”.