di Carmen Lettieri (2^C) –
Baia Domizia è un villaggio turistico balneare della Campania inserito in un’area di grande interesse naturalistico, il Parco regionale di Roccamonfina-Foce del Garigliano.
Si trova nel Golfo di Gaeta ed è frazione del Comune di Sessa Aurunca e del Comune di Cellole, in provincia di Caserta. È sita al confine con il Lazio dal quale è separata dal fiume Garigliano. E’ una meta da scegliere per una vacanza tranquilla tra mare, arte, storia, prodotti e cibo squisiti, vino eccellente. Baia Domizia ha ampie e larghe spiagge di origine vulcanica con dune e ampi tratti di spiaggia libera, strutture ricettive, stabilimenti balneari modernissimi e attrezzati, locali per tutte le età, servizi e intrattenimento per bambini. Estese e incantevoli pinete si distendono lungo la riva sabbiosa.
Attualmente la località è una frazione suddivisa fra i Comuni di Sessa Aurunca e di Cellole, ma originariamente era una frazione compresa interamente nel Comune di Sessa Aurunca. Nel 1975 Cellole, anch’essa precedentemente frazione di Sessa, ottenne l’autonomia amministrativa. Il territorio della località fu quindi diviso tra i due Comuni: le parti a sud e ad est (Baia Domizia Sud, Baia Murena e Baia Felice) furono assegnate a Cellole, mentre la zona del centro e la parte nord rimasero sotto l’amministrazione di Sessa Aurunca.
Un po’ di storia
La storia di Baia Domizia come centro turistico risale agli anni ’60 del ‘900.
In età antica la pineta alla foce del Garigliano era, per le popolazioni italiche prima e per gli antichi Romani poi, un lucus (bosco sacro) dedicato alla dea Marica, ninfa delle paludi e delle acque, il cui tempio si trovava sull’opposta sponda del fiume, nel territorio di Minturno.
Poco prima del crollo dell’impero, nell’estate del 458,un gruppo di Vandali, guidato dal cognato di Genserico, sbarcò alla foce del Garigliano e devastò l’area ricca di ville gentilizie, saccheggiandola: la minaccia fu debellata dall’intervento dell’esercito imperiale, comandato da uno degli ultimi imperatori romani, Maggioriano, che guidò personalmente l’esercito sconfiggendo i Vandali nei pressi di Sinuessa.
Dopo la caduta dell’Impero romano, a causa delle scorrerie barbariche e saracene, non fu possibile continuare a manutenere i sistemi irrigui e di contenimento delle acque nelle campagne, che vennero abbandonate; questo, insieme alla natura dei terreni, naturalmente ricchi d’acqua, portò all’impaludamento delle zone immediatamente a ridosso della linea di costa. Il territorio divenne una grande palude conosciuta come pantano di Sessa.
Col passare del tempo poco o nulla cambiò, con vaste e selvagge aree boschive e paludose, fino alla nascita, il 7 aprile 1963, della località balneare di Baia Domizia, una vera “cittadella delle vacanze”, elegante e raffinata, sviluppatasi parallela al litorale, quasi mimetizzata nel verde di una pineta resinosa e balsamica.
Curiosità
Nel 1986 la settima tappa del Giro d’Italia, partita da Potenza, si concluse a Baia Domizia con la vittoria di Bontempi. Nel 1998 anche la Tirreno-Adriatica fece tappa a Baia Domizia. La frazione, partita da Sorrento si concluse con la vittoria di Zabel.
A Baia Domizia trascorreva le sue vacanze l’artista futurista Sante Monachesi. Per protestare contro la repressione sovietica della Primavera di Praga l’artista, proprio a Baia Domizia, nel settembre del 1968, si rinchiuse per alcuni giorni in un grande cubo nero, costruito con tralicci in legno e stoffa e che posizionò nella piazza. Rinchiuso nel cubo, continuò a dipingere e scrisse la terza parte del manifesto del movimento artistico del quale fu fondatore, il cosiddetto Movimento Agrà (a-gravitazionale) ispirato dalle prime missioni umane nello spazio.
La località fu frequentata anche da altri importanti artisti e personaggi tra i quali Michelangelo Antonioni, John Lennon, Peppino De Filippo, Totò e tantissimi altri.
Nel 2001 a Baia fu girata gran parte del film Ginostra.