di Alice Mazzucco, Alessia Passaretti, Antonio Castaldo, Giuseppe Izzo, Luigi Ficociello (2^D) –
——-IL CASATIELLO –
Il casatiello è una preparazione rustica del menu di Pasqua
– INGREDIENTI:
Acqua10g
Sale 15g
Farina 00 650g
Pepe nero q.b.
Strutto 25g.
Olio extravergine d’oliva 25g
– PER IL RIPIENO:
Salame napoletano 150g
Pecorino 150g
-PER DECORARE:
Uova 4
PROCEDIMENTO:
Sciogliere il lievito di birra fresco in acqua a temperatura ambiente. Unire l’olio e lo strutto. Iniziare a lavorare gli ingredienti e poco per volta aggiungere metà della dose di farina. Una volta che la farina sarà assorbita unire il sale. Unire la farina rimasta e continuare a lavorare.
L’impasto dovrà avere una consistenza morbida, ma non eccessivamente.
Una volta terminata la lavorazione sul piano di lavoro dare una forma sferica.
Tagliare il salame e il pecorino a cubetti.
Con un coltello eliminare la crosta dal Pecorino e realizzare dei cubetti sempre piuttosto grossi come quelli del salame.
Prelevare un pezzetto di impasto (circa 80 grammi), appiattirlo leggermente, aggiungere i cubetti di Pecorino e salame sull’impasto , e lavorarlo con le mani fino a quando tutti gli ingredienti saranno incorporati.
Spolverizzare il tutto con abbondante pepe nero ed impastare in modo da farlo assorbire.
Maneggiare l’impasto per estenderlo a filoncino.
Prendere uno stampo a ciambella (24 cm di diametro) e imburrarlo; posizionare il filoncino realizzato all’interno dello stampo unire e sigillare le due estremità.
Disporre verticalmente le uova crude in 4 punti ben distanziati, poi riprendere l’impasto messo da parte e formare 8 filoncini da posizionare a croce sulle uova per ingabbiarle.
Ricoprire il casatiello con un canovaccio pulito e lasciare lievitare. Una volta che il volume sarà quasi raddoppiato cuocere il casatiello napoletano in forno statico preriscaldato a 170° per 75 minuti, nel ripiano più basso del forno.
– LA PASTIERA –
La pastiera è il dolce pasquale per eccellenza del territorio aurunco.
La pastiera è una torta di pasta farcita con un impasto a base di ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. La pasta è croccante mentre il ripieno è morbido. Nella ricetta classica gli aromi utilizzati sono cannella, canditi, scorze d’arancia, vaniglia e acqua di fiori d’arancio Le massaie aurunche la preparano di solito il giovedì santo o il venerdì santo.
– Pastiera di grano –
– INGREDIENTI:
– Pasta –
Farina 00 315 g
Strutto freddo 180 g
Zucchero 135 g
3 tuorli d’uovo
– Per la cottura del grano –
Latte intero 250 g
Grano cotto 350 g
Strutto 30 g
Scorza di limone 1
– Per la crema –
Ricotta vaccina
Zucchero 350g
3 uova
Cedro candito 50g
Arancia candita 50g
Acqua di fiori d’arancio 15g
1 pizzico di cannella in polvere
1 baccello di vaniglia
– PER UNGERE E INFARINARE LO STAMPO –
Strutto q.b.
Farina 00 q.b.
– PROCEDIMENTO:
In una ciotola versare la farina e lo zucchero, poi unire lo strutto e iniziare ad impastare a mano.
Non appena si ottiene un composto sabbioso unire anche i tuorli. Lavorare nuovamente con le mani.
Continuare a lavorare l’impasto su un piano da lavoro, fino a ottenere un panetto liscio ed uniforme.
Avvolgere l’impasto nella pellicola per alimenti e lasciare riposare per un’ora in frigorifero.
Versare il latte in una pentola, aggiungere il grano precotto, lo strutto e la scorza del limone grattugiata.
Far cuocere per circa 20 minuti a fuoco medio fino ad ottenere un composto cremoso; lasciare raffreddare.
Preparare la crema.
In una ciotola setacciare sia la ricotta, unire lo zucchero e mescolare con una frusta o con una spatola.
Aggiungere poi le uova, il grano ormai freddo, i semi della bacca di vaniglia; l’arancia e il cedro candito insieme ad un pizzico di cannella e all’acqua fiori d’arancio.
Mescolare il tutto per amalgamare tutti gli ingredienti.
Ungere con lo strutto e infarinare uno stampo in alluminio da pastiera da 20 cm alla base e 26 cm in superficie.
Stendere la pasta con il matterello fino ad ottenere uno spessore di circa mezzo cm.; rivestire lo stampo.
Eliminare poi l’eccesso di pasta con un coltellino e impastarlo nuovamente (servirà per realizzare le strisce). Versare poi la crema nello stampo.
Tagliare le strisce larghe circa 1 cm e mezzo con una rotella taglia pasta e posizionarle, a metà cottura, sulla pastiera prima in un verso e poi nell’altro.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per circa 80 minuti
– Pastiera di riso –
Riso 50 g
Latte 1 l
10 tuorli
zucchero 400g
rum
cannella q b
Ricotta 350 g
– Pasta frolla –
Farina 300 g
Buccia di limone grattugiata
Burro 150 g
Zucchero 150
1 tuorlo+ 1 uovo intero
Setacciare la farina in una grande ciotola. Al centro mettete il burro freddo di frigo tagliato a dadini, le uova, lo zucchero e la buccia grattugiata di un limone. Impastare gli ingredienti molto velocemente . Formare un panetto e lasciatelo riposare in frigo per circa mezz’ora, coperto con un canovaccio oppure avvolto nella pellicola trasparente.
Mettere il latte in una pentola, aggiungere il riso e cuocere a fuoco lento; a metà cottura aggiungere lo zucchero. Togliere dal fuoco e far raffreddare. Aggiungere uova sbattute con ricotta setacciata, cannella, rum, vaniglia.
Stendere la frolla e foderare uno stampo imburrato. Versare il ripieno e infornare in forno già caldo a 180 gradi. A metà cottura poniamo sul ripieno strisce di pasta frolla incrociate. Rimettiamo in forno per 40 minuti.
– La frittata di 101 uova –
La frittata di 101 uova è una tradizione pasquale di Casale di Carinola e di tutto il carinolese.
La base è costituita da uova, che possono essere più o meno sbattute. All’impasto ancora crudo vengono aggiunti altri ingredienti, come ad esempio formaggio di pecora, salsiccia secca, asparagi selvatici, pepe e sale.
L’impasto viene lentamente cotto nella sartania, una padella di rame con il manico molto lungo che le donne del paese, ancora, portano in dote.
– IL BACCALÀ-
A Sessa Aurunca, durante i Venerdì di Quaresima e, soprattutto, la sera del Venerdì Santo, in ogni casa, in ogni locanda e ristorante, la tradizione vuole che si serva il baccalà.
Viene cucinato in ogni modo: fritto, in bianco ed in umido.