//La forza del gruppo… Progetto “Sbullonati”. Referente prof.ssa Antonella Gamma. CARRIERO DOMENICO,  PITTARO PIO, ZACCAGNINO FRANCESCA, LUIGI CATALDO classe 2B – ATELLA

La forza del gruppo… Progetto “Sbullonati”. Referente prof.ssa Antonella Gamma. CARRIERO DOMENICO,  PITTARO PIO, ZACCAGNINO FRANCESCA, LUIGI CATALDO classe 2B – ATELLA

di | 2019-01-26T19:33:46+01:00 26-1-2019 19:29|Alboscuole|0 Commenti

La parola bullismo deriva dall’ inglese “bull” che significa toro, e rappresenta un fenomeno sempre più dilagante nella scuola,  dove spesso si assiste ad atti di prepotenza perpetrati da ragazzi sui loro coetanei. 

Si tratta di una forma di comportamento sociale violento di natura sia fisica che psicologica. In questo comportamento deviante sono inclusi molestie (calci, pugni ecc.), attacchi verbali (parolacce, insulti ecc.) e discriminazioni.

Il termine bullismo è generalmente utilizzato per riferirsi a eventi di violenza tipici dell’ambiente scolastico e dei contesti riservati ai giovani, ma comportamenti del tutto simili possono registrarsi anche in altri settori, ad esempio si parla di MOBBING in ambito lavorativo e di NONNISMO nell’ambito delle forze armate.

In una situazione di bullismo possono facilmente individuare più attori: colui che mette in atto condotte aggressive e violente, chiamato BULLO, chi subisce l’aggressione, detto VITTIMA, e per finire coloro che assistono senza intervenire ponendosi come SPETTATORI passivi o ancor peggio COMPLICI.

Intenzionalità, persistenza nel tempo e asimmetria sono le caratteristiche distintive del fenomeno.

La vittima, se non aiutata, può andare incontro a gravi disturbi, può perdere la fiducia in se stessa fino ad arrivare, nei casi più estremi, al suicidio. Ma “Vittima” è anche il bullo che spesso compie determinate azioni o perchè in passato è stato a sua volta bullizzato o perchè vive in un contesto familiare difficile e violento.

Oggi con lo sviluppo dei Social Network il fenomeno del bullismo, cosi come conosciuto in passato, ha acquisito una connotazione devastante, la vittima si ritrova rapidissimamente messo alla berlina e visto da tantissimi utenti, senza aver la possibilità di intervenire e con conseguenze psicologiche ancora più drammatiche rispetto al passato. Si parla in questi casi di CYBER-BULLISMO.

Ogni studente dovrebbe capire che fare parte di un gruppo è un onore ma anche un onere che richiede spirito di adattamento e capacità di ascolto. Quindi il modo migliore per fronteggiare questi fenomeni è parlare con i genitori, con i docenti e con gli amici, contrapponendo alla violenza e alla prepotenza del bullo il dialogo e la forza del gruppo . Per comprendere meglio il fenomeno è venuto a scuola il Dottor Dinardo che, con ironia e professionalità, ci ha guidati a fare una serie di riflessioni sul bullismo e sulla necessità di tollerare e valorizzare anche le negatività degli altri. Da questo incontro ciascuno di noi ne è uscito arricchito. Abbiamo capito che bisogna avere la forza e il coraggio di chiedere aiuto e il coraggio di intervenire anche se non siamo noi la vittima, perché anche essere semplicemente spettatori passivi rappresenta una forma di violenza.