MIRIAM DE PAMPHILIS – Non ci è mai piaciuto guardare il lato negativo delle cose e quando ricordi felici e sereni superano quelli tristi, è impossibile non aggrapparsi ad essi… Cara Prof, come si fa a non immaginarla dietro la cattedra, con il sorriso sulle labbra e quel bel giubbino rosso fuoco? Come potremmo mai dimenticare quelle due ore di latino il lunedì mattina, quando spiegava un argomento senza mai abbassare lo sguardo sul libro? Oppure quando definiva Antonio troppo “frizzantino” per motivi che non abbiamo mai compreso? O quando si rifiutava di farsi aiutare da Asia, perché “troppo spericolata”? C’è una cosa che abbiamo sempre ammirato, e che adesso abbiamo imparato ad amare ancora di più in Lei: nonostante tutto, nonostante tutti, non ha mai perso la dignità. È sempre stata una donna forte e forse la più coraggiosa che abbiamo mai avuto la fortuna di conoscere; non ha mai smesso di combattere, di aggrapparsi alla felicità con quello che più ha amato: la scuola e la cultura. Il Suo amore per noi era chiaro: bastava guardare il Suo sguardo pieno di orgoglio quando riuscivamo a capire e a ripetere un argomento che ci aveva spiegato o quando una versione andava particolarmente bene. Sono state tantissime le volte in cui ci chiedevamo “Ehi, ma la Prof non manca mai?!?”. Non c’è stato un giorno in cui sia apparsa stanca o annoiata; non si è fermata mai davanti a nulla perché il Suo amore per lo studio e per la cultura era troppo grande. Ci ha dato tanto! Ci ha dimostrato che non importa quanto fragile e debole il corpo sia se la mente è viva e vola in alto. Sicuri di farle cosa gradita, vogliamo salutarla con un passo del “De Rerum Natura” di Lucrezio, autore che tanto le piaceva: “Non saranno la luce e il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre, ma la conoscenza delle cose.”
Grazie, Prof!