di Aida Diop 1^ C –
La novità di cui parlerò in quest’articolo è il nuovissimo museo interattivo aperto a Mestre da poco tempo che è chiamato M9.
In realtà si tratta di una mostra molto interessante infatti ripercorre la storia del Novecento Italiano utilizzando la multimedialità.
Il contenuto a mio parere è molto coinvolgente ma se ci vogliamo incentrare su dei difetti potrei dire che lo spazio essendo grande è oppressivo, infatti per motivi tecnici il luogo è tutto chiuso, senza neanche una finestra.
La struttura esterna, per una persona che non conosce il luogo, non è facilmente riconoscibile da fuori, anche se è situato nel centro di Mestre.
Ho seri dubbi sul mantenimento della mostra e degli strumenti tecnologici che la costituiscono perché anche solo dopo pochi giorni d’apertura molte cose erano fuori servizio per guasto.
Per il costo sostenuto dagli organizzatori, per la presenza delle attrezzature e per l’enorme struttura abbinata ai sitemi tecnologici con l’apporto energetico per il funzionamento, il biglietto risulta avere un costo elevato rispetto ad altri musei.
In complesso la mostra mi è piaciuta molto perché il contenuto è toccante e sensato.
Il museo presenta varie cose: la multimedialità, la tecnologiche, la sostenibilità e i servizi al cittadino che hanno tutte il senso di spiegare la vita in quelle determinate circostanza storiche.
Per esempio si può vedere, attraverso filmati video, materiali iconografici, manifesti, giornali e file audio le differenze tra la popolazione di oggi e quella del 1900.
E’ possibile riscontrare con particolare evidenza tra i cambiamenti è la durata della vita di una persona, oppure quanti anni dimostrava, e la sua l’altezza infatti quella media di un diciottenne che veniva mandato in guerra era di 160 cm.
La mostra ci fa capire che le generazioni durante il Novecento sono cambiate molto sia per l’aspetto esteriore che per le usanze.
Il Novecento è il periodo dove ci sono stati molti eventi quali: le due guerre mondiali, la ricostruzione e il boom economico degli anni ’60 e la successiva parabola industriale, l’aumento dei consumi, il benessere e le strutture sociali, l’aumento della popolazione e il relativo insediamento nel tessuto urbano, il progresso della scienza, della cultura e della formazione e informazione.