di Carlo La Vecchia (classe 2^D) – Probabilmente la parola “fast food” vi farà pensare a hamburger, patatine e Ronald McDonald, la mascotte del McDonald’s. Il fast food è in effetti un simbolo della modernità ma pochi sanno però che esisteva già ai tempi degli antichi Romani.
I fast food dell’antica Roma si chiamavano thermopolia. Nei thermopolia si poteva comprare cibo pronto a basso prezzo, accessibile a tutti.
I poveri non avevano cucine attrezzate, fornelli e stoviglie per poter cucinare a casa e quindi si fermavano a mangiare in questi “fast food” romani.
Il cibo venduto era contenuto nei dolia, delle grosse anfore che venivano riempite non appena il cliente finiva di mangiare. Alcuni dolia fungevano da cassa: infatti, a Pompei, ne è stato ritrovato uno che conteneva ben 1385 monete.
Due dei thermopolia meglio conservati sono il Thermopolium di Asellina e il Thermopolium di Lucius Vetutius Placidus, entrambi a Pompei. Durante gli scavi sono stati ritrovati molti oggetti, fra cui brocche, piatti e persino un bollitore d’acqua.
Oltre che a Pompei, dove gli scavi hanno portato alla luce 89 “fast food” romani, sono stati ritrovati dei thermopolia anche a Ercolano e a Ostia antica. Perciò, la prossima volta che mangerete in un fast food, ricordatevi che anche gli antichi romani facevano la stessa cosa e che il fast food
non è un’invenzione americana e non è affatto l’icona dell’età contemporanea.