//Inventiamo una storia

Inventiamo una storia

di | 2018-11-28T10:27:36+01:00 27-11-2018 17:26|Alboscuole|0 Commenti
di Elena Carbutti (classe 1^L) – INVENTIAMO UNA STORIA CON LE PAROLE CHE HANNO ORIGINE DALLA LINGUA ARABA. ATTIVITA’ LABORATORIALE  DI APPROFONDIMENTO LESSICALE , DISCIPLINA STORIA : “IL CUCITO” Asiya era una ragazza adottata da una famiglia di commercianti, da cui imparò molto: studiò l’algebra, l’algoritmo e le cifre; A cas, a fine pranzo,  non mancavano mai  i limoni, le albicocche, le arance candite e insaporite con lo zafferano e al profumo di  zagare. Divenuta grande Asiya viaggiò  molto: un giorno, arrivata ad un paesino chiamato Tirma, decise di fermarsi e prese servizio in una casa signorile. Stando a contatto con ceti benestanti, imparò, osservando le vesti delle signore, a ricamare e cucire. Quando non era occupata a sistemare le  giare e le  caraffe lei cuciva, cuciva sempre di più ,stoffe e scampoli, diventando sempre più brava. Fu così che quando la signora Hasna vide quel meraviglioso caftano color cremisi e la giubba che Asiya aveva cucito, ne ordinò un altro color scarlatto e lo pagò 20 zecche… una cifra davvero impegnativa! Si sparse subito la voce della bravura di Asiya e i suoi  abiti  furono presto richiesti da ogni dove, e in poco tempo lei diventò una delle più brave ed esperte sarte arabe.     INVENTIAMO UNA STORIA CON LE PAROLE CHE HANNO ORIGINE LONGOBARDA “UN GRANDE TESORO” Il comandante longobardo Amedeo si imbarcava verso l’Italia con le sue truppe. Amedeo era anche un ricco proprietario terriero, e voleva stabilirsi in Italia a guerra vinta.   Di quella terra sconosciuta aveva sentito racconti d’ogni genere: piena di ricchezze materiali e culturali, con animali d’ogni razza e saperi da ogni dove.   Il comandante, sceso dalla nave, andò ad alloggiare in un albergo ai confini dell’accampamento e, la mattina seguente, marciò con le sue truppe lungo i confini italici,pronto ad attaccare.   Venne chiamato da re Alboino e, dopo aver bussato alla porta del suo alloggio, entrò. Arrivato lì, re Albonio si avvicinò allo scaffale, da cui trasse una chiave che gli consegnò e disse che dopo la battaglia avrebbe dovuto prendere un grosso forziere situato nel burrone davanti al Ducato e riportarglielo con la chiave. Amedeo andò a prepararsi: indossò l’elmo, la cintura, la borsa di cuoio e montò a cavallo; prese un fazzoletto, vi avvolse la chiave e la mise nella borsa. Squillarono le trombe ela guerra iniziò.                                                                                                                    Dopo aver intrappolato e vinto i nemici, il comandante fece quel che gli era stato ordinato da re Alboino. Quando fu davanti a lui, posò il forziere e aprì il lucchetto che lo chiudeva: al suo interno c’era la corona ferrea, che finalmente ritornava ai suoi legittimi proprietari cioè  i sovrani longobardi.