di Emily Foscarini, Carola Vivacqua, Riccardo Magno, Federico Manco – Nessuno è perfetto: facile a dirsi, difficile da accettare. Cosa possiamo fare per accettare noi stessi con maggiore serenità?
Diamoci un po’ di fiducia e troviamo il coraggio di valorizzare noi stessi, nutriamo la nostra autostima, iniziamo a essere orgogliosi di ciò che siamo. Un difetto può diventare il nostro punto di forza e lo dobbiamo vivere con orgoglio perché ci caratterizza. Smettiamo dunque di cercare confronti con il prossimo. Se osiamo abbandonare i canoni della perfezione per un attimo, capiremmo che i nostri corpi e il nostro modo di vestire è ciò che siamo e vogliamo essere, capiremo che siamo così unici e che è assurda anche solo l’idea di fare paragoni. Il darsi obiettivi, il sapersi giudicare senza etichettarsi, il sapersi confrontare con gli altri senza la cieca rivalità di chi vuol necessariamente essere migliore crea un’ottica positiva tra noi giovani, e più in generale tra le persone. Come non giudichiamo un libro dalla copertina, così dobbiamo pensare che ogni persona è più di quel che appare. Ogni persona è unica e diversa, ed è giusto che sia così. Se tutti fossimo uguali, sarebbe inutile la curiosità di fare nuove amicizie e di confrontarci su semplici tematiche come ad esempio il genere di musica che ascoltiamo oppure se ci piace leggere o meno. Passiamo avanti ai pregiudizi e cerchiamo di interessarci al prossimo, chissà magari scopriremo passioni e lati di noi che nemmeno conoscevamo. La ricerca di una presunta perfezione non crea soltanto ansia e sensazione di inadeguatezza, ma anche rende più difficoltosi i rapporti. È proprio l’idea che esistano persone giuste e altre sbagliate a creare emarginazione e rifiuto verso omosessuali, persone diversamente abili, anziani, immigrati e tossicodipendenti. Non basta costruire strutture per agevolare le persone svantaggiate, se prima costoro non vengono rispettate dalla società: pensiamo ad esempio a tutti i parcheggi riservati ai disabili che vengono occupati da persone fisicamente sane. Succede questo perché si fatica ad accettare e rispettare la diversità.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, “tutti gli uomini nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”: questo è ciò che viene detto nella Costituzione e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, ognuno di noi dovrebbe riuscire a far propri questi principi nella quotidianità.