di Emanuele Zulli (classe I^C) – In un tempo lontano, ormai dai più dimenticato, la nostra Terra era un luogo bellissimo, più di quanto non lo sia adesso.
Gli uomini vivevano in pace tra loro e in armonia con la natura. Amavano ogni cosa di lei. Il cielo azzurro, il calore del Sole, i profumi del bosco, i colori dei fiori, le montagne maestose, le immense pianure rigogliose. Ogni cosa della natura era cara all’uomo tranne una, la notte, e con lei la Luna. Si sa, la notte da sempre mette un poco di paura, soprattutto ai bambini, ma in quel tempo era ancora più oscura, completamente nera, illuminata lievemente soltanto da una Luna quadrata.
All’uomo la notte proprio non piaceva, ne tanto meno la sua brutta e spigolosa Luna. Appena faceva buio, tutti si rinchiudevano nelle loro case, dimenticando l’allegria e la spensieratezza del giorno e nessuno poteva o voleva mettere la testa, anche solo per un secondo, fuori dall’uscio. Certo la Luna soffriva molto per questo, lei amava tanto la Terra e tutti i suoi abitanti, ma per lei mai uno sguardo, un sorriso, o un sogno sussurrato da qualcuno.
Un giorno, mentre sulla Terra risplendeva il Sole e con lui l’inizio di un’incantevole e rigogliosa primavera, sconsolata e pallida, dietro una piccola nuvola, all’improvviso la Luna quadrata sentì un rombo come di tuono, provenire dal cuore dell’Universo. Un rumore spaventoso e assordante seguito da un grosso meteorite di fuoco. Puntava a gran velocità sulla Terra, ma lì nessuno sembrava aver sentito niente. La Luna quadrata non esitò nemmeno un istante e con grande coraggio e amore si lanciò contro il meteorite, frapponendosi tra lei e la sua cara Terra. Chiuse gli occhi all’ultimo istante e con tutta la sua forza colpì quella gigantesca pietra rovente.
L’impatto fu tremendo, così forte da far tremare la Terra e sollevare i mari per un tempo forse breve, ma che agli uomini sembrò infinito. Un gran vento scosse gli alberi, anche gli animali scapparono. Poi all’improvviso, solo silenzio.
In quel primo giorno di quella calda primavera, tutti stavano bene e la Terra era salva. Nessuno capì cos’era successo, almeno fino a quella notte, quando gli uomini, forse per paura, alzarono per la prima volta dopo tanto tempo, gli occhi al cielo, e rimasero a bocca aperta.
Una immensa e luminosa Luna rotonda, splendeva come una pietra preziosa nel profondo e incantato cielo nero, che abbracciava la Terra con milioni di piccole goccioline scintillanti.
Quel gesto d’amore rese la Luna ancor più bella, le sue scintille presero il nome di Stelle e da allora, non passa una notte senza che gli uomini, in ogni parte della Terra, con il naso all’insù, le dedichino, un sorriso, uno sguardo, un sogno, anche solo un dolce saluto.