//Calvino cantautore, la musa ispiratrice di De André e di Guccini

Calvino cantautore, la musa ispiratrice di De André e di Guccini

di | 2018-11-23T00:13:56+01:00 14-11-2018 0:37|Alboscuole|0 Commenti
di Gianluca Passaretti (classe V B) – Calvino, uno degli autori più amati e conosciuti del secolo scorso, è ricordato per i suoi famosi romanzi (Marcovaldo, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente, Le città invisibili, Se di notte d’inverno un viaggiatore …), o per le sue Lezioni americane o perché “sostenitore delle ragioni della leggerezza”. Calvino è stato anche un cantautore. Negli stessi anni in cui lo swing e il jazz, che già avevano avuto un certo successo con Natalino Otto e il Quartetto Cetra, erano divenuti strumento di una ribellione alla canzone melodica, grazie a Renato Carosone e a Fred Buscaglione, nacque a Torino nel 1957 Cantacronache, un gruppo di musicisti, letterati e poeti,( tra cui Italo Calvino), con lo scopo di valorizzare la canzone attraverso l’impegno sociale. I musicisti e gli scrittori di Cantacronache sono infatti considerati tra i precursori dell’esperienza dei cantautori italiani. Umberto Eco afferma « Se non ci fossero stati i Cantacronache e quindi se non ci fosse stata anche l’azione poi prolungata, oltre che dai Cantacronache, da Michele L. Straniero, la storia della canzone italiana sarebbe stata diversa. » Cantacronache nacque in anni di eventi importanti: la rivoluzione a Cuba, la presidenza della repubblica francese a De Gaulle, la nomina di papa Giovanni XXIII, la guerra d’Algeria, i moti di liberazione nel Terzo Mondo . Il gruppo di Cantacronache, che aveva come slogan “Evadere dall’evasione”, tendeva alla creazione di un nuovo tipo di canzone che si allontanasse dalla canzonetta di consumo del dopoguerra che trovava la sua massima espressione nel nascente Festival di Sanremo le cui canzoni venivano definite dagli artisti di Cantacronache «figlie di una musica gastronomica». Nel ’57 Calvino entrò a far parte di Cantacronache, progetto a cui lavoravano Sergio Liberovici, Michele Straniero, ed altri, tra cui Franco Antonicelli e Franco Fortini. Il primo maggio 1958 Italo Calvino fece il suo esordio come «cantautore» con la canzone “Dove vola l’avvoltoio” (Calvino-Liberovici). Altre canzoni di Calvino sono: “Canzone triste” (Calvino-Liberovici); “Sul verde fiume Po” (Calvino-Carpi); “Oltre il ponte” (Calvino-Liberovici); “Turin la nuit o Rome by night” (Calvino-Santi); “La tigre” (Calvino-Peragallo); “Il padrone del mondo” (Calvino-Liberovici); “Quando ricordiamo” (Calvino-Berio). Sono canzoni lunghe, a volte con ritornelli ossessionanti, di impegno politico, sociale, civile, il cui contenuto sono la guerra, la pace, la Resistenza, la giustizia, l’ingiustizia, ma anche la fantasia delle favole, la stessa delle Fiabe italiane. Il Cantacronache esaurì in pochi anni la sua esperienza,ma lasciò un’importante eredità. Contribuì, infatti, alla nascita del Nuovo Canzoniere Italiano e, soprattutto, ha rappresentato un decisivo punto di riferimento per molti dei più importanti cantautori italiani, fra questi: Guccini, De Gregori, Lolli, Jannacci: La guerra di Piero, primo brano di De André, ha un testo chiaramente ispirato a Dove vola l’avvoltoio e Guccini ha ammesso «dopo aver ascoltato i Cantacronache cominciai a sforzarmi di comporre in modo diverso». Il desiderio di andare controcorrente e di abbattere la canzonetta scatenò polemiche e il Borghese li definì «inutili idioti di Torino»). Calvino tentò la ripresa di questa esperienza di scrittura per musica tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 con l’opera “La vera storia”, con musica di Berio. Tra le canzoni di Calvino un posto particolare ha “Oltre il ponte”, in cui un anziano partigiano racconta a una giovane che cosa è stata la Resistenza. Quella vicenda diventa un bagaglio di valori e di ideali da tramandare alla nuove generazioni: è la storia di scelte coraggiose, di voglia di riscatto e di libertà. “Oltre il ponte” è stato recentemente interpretato anche da Moni Ovadia insieme ai Modena City Ramblers nell’album Appunti Partigiani ed è anche entrato a far parte del repertorio degli Apuamater Indiesfolk di Davide Giromini. Nel 2015 per il 70° anniversario della Liberazione la canzone è stata riproposta dagli Ashpipes. In occasione del trentesimo anniversario della scomparsa dello scrittore, nel 2015, è stato pubblicato il libro con cd ‘Italo Calvino e gli anni delle canzoni’ dedicato alla sua attività come paroliere. A curare la pubblicazione è stato Enrico de Angelis, con il patrocinio del Club Tenco. Il libro contiene i testi delle otto canzoni scritte da Calvino presentati e commentati da Enrico de Angelis, con due contributi di Paola Azzolini e Annalisa Piubello e un cd con le otto canzoni interpretate da Grazia De Marchi, accompagnata al pianoforte da Giannantonio Mutto. Grazia Di Michele, che ha partecipato per tre volte al Festival di Sanremo, ha detto: «Quando con Maria Rosaria Omaggio abbiamo inventato lo spettacolo Chiamalavita per l’Unicef, che aveva il senso di far qualche cosa per i bambini più sfortunati del mondo, ci è venuto in mente Calvino con e per le sue canzoni. Le abbiamo cantate e alla fine molti ci hanno chiesto: ma davvero quei testi erano di Calvino? E chi poneva questa domanda era anche chi conosceva i libri di Calvino. Immaginate quanto sarebbe contento lui, adesso, a sapere quanto siano ancora emozionanti le sue “canzonette”».