a cura di Valeria Fanelli e Maria Pia Sellitti (V F) – Nel pomeriggio del 15 settembre, nelle vesti di apprendisti Ciceroni, ci siamo riuniti per condividere, con gli amanti dell’arte e della musica, la straordinaria opportunità di ammirare la chiesa di San Biagio e Romualdo e ascoltare il melodioso suono del suo organo settecentesco: il “Callido”.
Una giornata FAI “speciale”, permessa dalla “Fondazione Pergolesi Spontini” di Jesi, in collaborazione con la “Società amici della musica G. Michelli” di Ancona e di “Asolo musical festival organistico” di Treviso, in occasione del tour in onore degli organi veneti delle Marche.
Il FAI si è reso disponibile a visite guidate della chiesa e in particolare della cripta dove riposano le spoglie di San Romualdo, mentre la Fondazione Pergolesi Spontini ha organizzato uno splendido concerto per organo su musiche del ‘700.
Il giovane e talentuoso organista veneto, Elia Pivetti, emozionato e felice del suo ruolo, ci ha permesso di salire, attraverso un tortuoso e segreto percorso, fino all’organo, di cui ha narrato le origini, suonando poi affascinanti armonie d’altri tempi.
Lo strumento nasce originariamente nel 270 a.C. circa in Alessandria d’Egitto, divenendo nei secoli uno strumento privilegiato delle chiese europee.
Il suono riprodotto deriva da un sistema di canne metalliche, di differente grandezza, larghezza e fattura, che variano a seconda del timbro che devono riprodurre.
Il Callido possiede uno stile rococò-barocco percepibile dall’eleganza e dalla sfarzosità delle forme, contrapposte alla teatralità e all’esuberanza dei suoi suoni e, nonostante i terremoti e le ristrutturazioni subite dal tempio, si è conservato perfettamente e, ancora oggi, delizia gli astanti con sublimi melodie. Chi passa per Fabriano può provare per credere!