//Il cyberbullismo: una realtà virtuale da evitare

Il cyberbullismo: una realtà virtuale da evitare

di | 2018-10-24T10:43:34+02:00 24-10-2018 8:33|Alboscuole|0 Commenti
di Annalisa D’Angiò  (2°N) – Il cyberbullismo è chiamato così perché tutti gli atti di bullismo vengono compiuti utilizzando mezzi di comunicazione: cellulare, chat, e-mail…Per non rischiare di rimanere intrappolati in un episodio di cyberbullismo, è necessario stare sempre molto attenti quando si è online. Amanda Todd, una ragazza di 15 anni, il 10 Ottobre 2012 si tolse la vita. Lei era vittima di bullismo e cyberbullismo, ma prima di uccidersi pubblicò un video su Youtube in cui raccontava la sua esperienza. La solitudine adolescenziale la indusse a fare conoscenze online. Tutti iniziarono a riempirla di complimenti, così si sentì amata. Decise poi di farsi fotografare col seno nudo attraverso una webcam, ma il giorno dopo ricevette un messaggio su Facebook da un ragazzo. Lui la minacciava di diffondere la sua foto con il seno nudo se non le avesse fatto un’altra foto con un’altra parte del suo corpo. Amanda dopo aver letto il messaggio tornò a casa in lacrime. All’alba di Natale la famiglia di Amanda venne informata dalla Polizia che la foto stava circolando in rete. Un anno dopo si trasferì con tutta la famiglia. Mesi dopo il cyberbullo ritornò creando un falso profilo di Amanda su Facebook. Lei cambiò scuola e conobbe un suo vecchio amico, che iniziò a interessarsi a lei, mentre lui aveva già la ragazza ma era in vacanza. Amanda pensava che questo ragazzo tenesse a lei, ma la settimana dopo l’amico, la ragazza e gli altri ragazzi l’aggredirono fuori scuola. Amanda tentò di uccidersi con la candeggina, ma si salvò. Lei si trasferì di nuovo in una città lontana, ma sei mesi dopo altri commenti offensivi vennero pubblicati sui social. Trascorse tanto tempo in ospedale ma poco dopo fu trovata senza vita nella sua camera. Alcune fonti dicono che si sarebbe impiccata nella sua camera da letto. Penso che chiunque si trovi a disagio o viene deriso si deve ribellare, perché noi siamo più forti del cyberbullismo ma non ce ne rendiamo conto.E noi non dobbiamo essere deboli o indifesi, perché poi ci distruggono giorno dopo giorno.