IO: Salve, madame Marie Curie!
MARIE: Ciao, Giovanni!
IO: Posso farle alcune domande? Mi incuriosisce molto la sua vita.
MARIE: Certamente, risponderò con molto piacere!
IO: Lei è passata alla storia come scienziata. Per cosa è maggiormente famosa?
MARIE: Sono famosa per le mie scoperte sulla radioattività e per aver scoperto il radio e il polonio.
IO: Notevole! So che ha ricevuto due premi Nobel in due campi differenti.
MARIE: Proprio così. Il primo premio l’ho ricevuto per la fisica nel 1903 e il secondo per la chimica nel 1911.
IO: Lei è stata la prima donna a vincere un Nobel. Sicuramente é stata una bella emozione! Che cosa ha provato?
MARIE: E’ stato emozionante ma non semplice. Molti scienziati non mi sopportavano perché ero donna e non tenevano in considerazione quanto dicevo. Ma io sono riuscita, con le mie scoperte, a dimostrare quanto valessi.
IO: Come mai ha studiato e si è laureata a Parigi?
MARIE: Sono nata e cresciuta nel periodo in cui la Polonia era sotto l’influenza della Russia e le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori. Per questo mi sono trasferita a Parigi e nel 1891 ho iniziato a frequentare la Sorbona, dove mi sono laureata in fisica e matematica.Ricordo ancora il momento in cui attraversai per la prima volta il cortile della Sorbona, la più famosa università di Francia. Non volevo sembrare una provinciale e per iscrivermi decisi di rendere più francese il mio nome: così diventai Marie».
IO: Con suo marito ha condiviso lavoro e scoperte. Come vi siete conosciuti?
MARIE: Ho conosciuto Pierre a Parigi nel 1894. All’epoca io avevo 26 anni e lui 35; lavorava come istruttore di laboratorio alla Scuola di fisica e chimica industriale e stava studiando i fenomeni della piezoelettricità che consistono nella produzione di cariche elettriche in seguito alla compressione o alla dilatazione dei cristalli. Tra noi è nata subito una bella amicizia basata sullo studio, sulla ricerca e sull’aiuto reciproco; queste sono state le basi su cui si è fondato anche il nostro matrimonio avvenuto un anno dopo, nel 1895.
IO: Lei ha un bellissimo rapporto con sua sorella Bronisława. Le va di parlarne?
MARIE: Sì certamente. Sono molto legata a mia sorella, sin da quando ero piccola.
o e mia sorella abbiamo stretto un importante patto: siccome desideravo studiare medicina a Parigi e la mia famiglia non aveva le possibilità economiche per mantenermi, ho deciso di lavorare per aiutare mia sorella a pagarsi gli studi e quando lei si è laureata, ha aiutato me a pagare i miei studi. Fu così che nel 1885 ho trovato lavoro come governante presso diverse famiglie.
IO: Un’ultima domanda: ha deciso di non depositare il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio. Come mai? Se l’avesse fatto si sarebbe arricchita.
MARIE: Ho preferito non brevettare la mia scoperta e spiegare a tutti come isolare il radio in modo che la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli. Io e mio marito Pierre siamo convinti che le scoperte devono servire al progresso scientifico e a tutta l’umanità.
IO- Signora Curie, mi scusi, posso chiederle come mai indossa quel pesante grembiule?
Marie-Lo indosso perché i miei esperimenti mi hanno resa radioattiva e le radiazioni non le farebbero bene; il piombo cucito dentro questo grembiule può fermarle.
IO: La ringrazio per questa esclusiva e importantissima intervista.
MARIE: E’ stato per me un enorme piacere!
Giovanni, Anna 3 C