La conservatorship è un provvedimento legale deciso da un tribunale per cui si affida la tutela fisica ed economica di una persona adulta a un’altra, spesso legata a lei tramite parentela. Spesso si ricorre a questo strumento quando qualcuno non è più capace di intendere e di volere, per esempio a causa di motivi di salute. Essa può essere parziale o totale, ed è chiaro che il tutore debba agire nell’interesse della persona sotto la sua tutela, ma non sempre ciò accade, come nel caso di Britney Spears. La cantante è stata giudicata incapace di intendere e di volere, per via dei suoi problemi mentali, ed è stata posta sotto la tutela del padre Jamie nel 2008. Dopo più di 10 anni di conservatorship e di battaglie legali Britney è riuscita a riavere il controllo sulle sue finanze e sulla sua vita. Britney è diventata famosa nel 1998, con l’uscita del suo singolo “Baby One More Time”, quando era ancora teenager. Negli anni successivi, il suo successo l’ha portata a rimanere sempre al centro dell’attenzione mediatica. Qualsiasi aspetto riguardasse la vita privata della cantante diventava di dominio pubblico e questo è uno dei fattori che l’ha portata ad avere una grave crisi nel 2007, tanto che fu sottoposta a TSO e ricoverata in vari centri di riabilitazione. L’anno seguente il padre richiese la conservatorship della figlia. All’inizio fu un provvedimento temporaneo, ma poi divenne definitivo. Egli divenne il gestore di tutte le finanze della figlia, ma non solo, egli controllava anche gli acquisti, le frequentazioni e il lavoro della figlia togliendole grandissima autonomia. Dopo la crisi la cantante continuò a lavorare facendo uscire dischi, facendo concerti, tournée e apparendo in programmi televisivi. Anche se i problemi sembravano risolti il padre continuò ad avere il completo controllo sulla figlia. Solamente tra il 2019 e il 2020, quando Jamie ebbe gravi problemi di salute e disse di dover temporaneamente abbandonare la conservatorship, Britney riuscì a parlare attraverso i suoi avvocati del fatto che non voleva più che questo provvedimento le impedisse di decidere per sé. Il suo pubblico era già sospettoso, chiedendosi come fosse possibile che una giovane donna che riusciva a lavorare senza problemi avesse bisogno di assistenza medica. Nel 2021 uscì il documentario di Britney Spears dove si parlava della sua vita e di come i media l’avessero fatta apparire come quella che non era. In questo periodo arrivò molta attenzione mediatica sull’accaduto. Successivamente parlò anche di tutti gli abusi subiti, chiedendo che il padre non fosse più il suo tutore legale. Dopo una lunga battaglia durata mesi, la popstar venne finalmente liberata dall’ingiusto provvedimento, dopo quasi 14 anni. Durante la battaglia della cantante fu importante il movimento #FreeBritney, nato tra i fan della popstar, che fecero anche delle manifestazioni per difendere i diritti della loro idola. Questo hashtag spopolò sui social, facendo informazione e mostrando solidarietà. Molte star famose hanno appoggiato questo movimento che è stato sicuramente d’aiuto per la liberazione della cantante. Il movimento #FreeBritney è nato dai fan della cantante insospettiti dal fatto che nonostante Britney non sembrasse avere nessun problema, la sua libertà era stata limitata. Inoltre la cantante aveva cercato di chiedere aiuto attraverso video sui social che a prima vista potevano sembrare bizzarri, ma anche tramite i testi di alcune sue canzoni. Il movimento divenne una causa umanitaria che cercava di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’abuso di potere nelle conservatorship. I fan cercarono anche di comunicare direttamente con la cantante, ad esempio un suo fan commentò sotto ad un suo tiktok dicendo alla popstar di indossare una maglia gialla nel caso in cui avesse avuto bisogno di aiuto, e lei così fece nel video successivo. Questo movimento ha fatto in modo che questo caso avesse un’importante risonanza mediatica spingendo la cantante ad aprirsi pubblicamente sull’accaduto e a procedere con la battaglia legale. Questo caso ci fa capire come spesso negli Stati Uniti la conservatorship venga messa in atto anche quando non è necessaria, e purtroppo non tutte le vittime degli abusi che questo provvedimento può portare riescono facilmente ad uscirne.