//La morte di Kobe Bryant

La morte di Kobe Bryant

di | 2024-11-18T08:12:52+01:00 18-11-2024 8:12|Alboscuole|0 Commenti
di Vittoria Nedoluzhko  e Angelica Raffael, Classe 3^ C. –   Il 26 gennaio del 2020 è la data in cui Kobe Bryant, uno dei giocatori di basket, soprannominato ‘Il Black Mamba’, più forti in NBA, il quale giocava nei Lakers, anch’essa una squadra molto forte, all’età di soli 41 anni morì in un incidente in elicottero. Il luogo in cui l’elicottero si è schiantato al suolo era nei pressi di Los Angeles l’estesa città a Sud della California. Kobe Bryant stava viaggiando nel suo elicottero con a bordo altre otto persone, tra le quali anche la prima delle sue quattro figlie, che si chiamava Gianna Maria, una ragazzina di 13 anni, mentre delle altre sette persone non si hanno precise notizie. l’elicottero era diretto verso la  Mamba Academy, un centro sportivo che possedeva Kobe. Nel luogo dove l’uomo viveva non si sapeva ancora niente, ma al contrario si sapeva dell’accaduto presso le colline di Los Angeles che era proprio il luogo dello schianto. La triste notizia venne resa pubblica poco prima della partita Spurs contro Toronto Raptors, infatti proprio in quella partita, per commemorare Kobe, fecero scorrere i primi 24 secondi del cronometro in silenzio, proprio perché il 24 era il numero di maglia del giocatore nelle ultime stagioni dopo aver usato per anni quello dell’8. A riguardo è stato scritto anche un libro dal titolo appunto: ‘The Black Mamba’ che è l’autobiografia del campione. Secondo il rapporto ufficiale, per la perturbazione in corso, era stato proibito al pilota Ara Zobayan di non attraversare la nube del maltempo, ma lui lo fece ignorando l’ordine, così, quando era tra le nuvole perse l’orientamento. Il compianto campione dell’NBA era anche vissuto in Italia dai 6 ai 13 anni a Reggio Emilia, perché seguiva la carriera del padre Joe “Jellybean” Bryant che giocava nella Serie A1, dove aveva instaurato un solido legame di amicizia che non smise mai di ricordare. Da sportivo aveva come suo idolo Diego Armando Maradona, ma tifava con Danilo Gallinari il Milan, affascinato dal talento di Marco Van Basten. Il Campione è sepolto presso il Pacific View Memorial Park & Mortuary di Newport Beach, la ricca cittadina della California. Una curiosità, il nome Kobe dato al campione, deriva dal succulento pezzo di carne di manzo fatto ai ferri. Era nato a Philadelphia il 23 agosto 1978. Le sue ultime parole sono state: ‘Mamba out’. Agli appassionati di basket questo giocatore rimarrà per sempre nei loro cuori, per il semplice motivo che è stato davvero una ‘Grande Stella dell’NBA’.