Rossana Cassano Desirè Moro Classe 3^A
Anno 1992: la mafia uccide brutalmente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati più attivi nella lotta contro Cosa Nostra. I due grandi magistrati che combattono per la LEGALITÀ.
I due magistrati che istruirono il Maxiprocesso alla mafia: 475 imputati, 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione. Sono stati uccisi perché perseguivano la giustizia, cercavano di cambiare il loro territorio che tanto amavano e che avevano visto sporcarsi sempre di più. Ma ci hanno lasciato un grande insegnamento: il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia.
L’iconica foto di Falcone e Borsellino li rappresenta sorridenti: il loro sorriso è un’arma che non lascia scampo a nessuno, che sembra non si spegnerà mai.
La verità? Non sono morti! La mafia non li ha uccisi, “le loro idee camminano sulle nostre gambe”.
I giudici Falcone e Borsellino non avevano paura, nonostante i pericoli che correvano ogni giorno.
Noi ragazzi facciamo tesoro della frase di Paolo Borsellino: “È bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi ha coraggio muore una volta sola”.
Abbiamo tutti il dovere di rendere memoria ai due grandi magistrati e dobbiamo far sì che quella foto iconica che li ritrae con il loro travolgente sorriso rimanga un esempio di vita per noi che non abbiamo paura di dire NO alla mafia.