di Sofia Papa, Annapia Esposito e Asia Finelli
Quale immagine ci viene in mente quando pensiamo alla lotta contro Bullismo e al Cyberbullismo? È quella della bellissima Carolina Picchio, che durante una sera di novembre, trascorsa con un gruppo di amici, beve troppo; si chiude in bagno e perde conoscenza.
Un gruppo di ragazzi l’accerchia e simula atti sessuali; la prendono di mira con insinuazioni e comportamenti sempre più espliciti. Quelle scene vengono riprese in un video realizzato con l’intento di screditarla.
Il video diventa subito virale sul web ed è seguito da una “marea” di insulti orribili. Carolina non riesce a chiedere aiuto e la sua sofferenza sfocia in un gesto irrimediabile: il suicidio.
Un gesto irrimediabile per lei, Carolina, ma che pone le basi per un possibile rimedio ai fenomeni, sempre più diffusi, di Bullismo e Cyberbullismo. Quale rimedio? La denuncia!
La lettera di Carolina, in cui la ragazza racconta, fa i nomi e denuncia quanto accaduto, infatti consente al Tribunale dei Minorenni di Torino di celebrare il primo processo sul Cyberbullismo in Italia, con condanne esemplari. A scuola ne parliamo e dobbiamo continuare a farlo. Chi diventa vittima di un bullo o di un cyberbullo, nonostante ci siano differenze tra queste due figure (a scuola ce le hanno spiegate!), non deve dimenticarsi di Carolina: una vita spezzata, un cuore ferito, un’anima rotta. Anche per lei deve reagire e avere la forza di PARLARE E DENUNCIARE!