L’altro giorno in classe abbiamo fatto questa riflessione, con la professoressa di Italiano. Fino a che punto sei disposto a spingerti per dimostrare i tuoi sentimenti ad una persona? Io so qual è la mia risposta, l’ho saputa non appena la professoressa ci ha chiesto cosa ne pensassimo. Ho solo diciassette anni e la presunzione di essere convinta di sapere cosa vuol dire amare qualcuno non mi appartiene, o per lo meno non completamente. Probabilmente la mia visione dell’Amore è estrema, ma come tutte le emozioni forti se prende il sopravvento non si può che arrendersi a quest’ultimo. Sono convinta che io per Amore saprei aspettare una persona perfino per tutta la vita tenendola nel mio cuore per sempre, a prescindere da quello che possa succedere tra di noi. Saper aspettare può essere un bel pregio ma anche un doloroso difetto. Per me Amore vuol dire essere disposti a morire per qualcuno, emotivamente e fisicamente, sapendo di stare lasciando questo mondo serenamente. Non ho paura dei rimpianti. Io vivo per questo tipo di emozioni, probabilmente anche rispetto alle mie esperienze passate, che ci tengo a sottolineare sono davvero poche in proporzione a tutto il tempo che ho davanti, per come ho imparato. Sempre che io l’abbia fatto. Tutta via, c’è un lato negativo dell’avere questo modo di percepire l’Amore. Dando sempre il 100%, ogni volta che si interrompe questo scambio si ha sempre meno da dare alla persona successiva. Come se, ogni volta che due persone si concedono l’uno all’altra, fosse un po’ come se dessero una parte di loro stessi, e quando l’Amore non è più abbastanza, e si va avanti, si sente quella mancanza, un vuoto, che può essere accettato ma che comunque si stanzia nella nostra anima e non se ne va più. Sembra che da un punto di vista oggettivo non convenga perdere un pezzo di sé per Amore. Secondo me ne vale la pena, senza però perdere quella “cima” che ci permettere di non perdere noi stessi. Se quella cima si perde è difficile riuscire a riaggrapparla. Tutto questo discorso per dire poi che non credo nelle anime gemelle, nella persona giusta nel “vero Amore”. È riduttivo secondo me dire che nella vita si ha una persona speciale che si merita tutto o che ha tutto il tuo amore. Non lo trovo corretto e anzi una mancanza di rispetto per tutti quelli che sono nati e finiti prima di questo. Non dico che non possa esserci una persona più o meno compatibile, qualcuno con cui abbiamo una chimica e un legame più stretti. Dico solo che anche solo dire lui/lei è la mia anima gemella, non renda giustizia agli altri. Ovviamente questo è il mio punto di vista, potrebbe essere giusto così come potrebbe essere sbagliato; dell’Amore, d’altronde, si ha una percezione soggettiva. Ho una visione molto contraddittoria dell’Amore, me ne rendo conto. Ma questo è il mio pensiero.