Lo sport è un’attività competitiva o di gioco che mira a utilizzare e migliorare le capacità e le abilità psicofisiche, fornendo divertimento ai partecipanti e intrattenimento agli spettatori. In alcuni casi la mentalità comune ritiene che ci siano sport o troppo maschili o troppo femminili: ad esempio il papà di Billy Elliot credeva che la danza fosse esclusivamente femminile e quindi non l’avrebbe reso forte, ma io ritengo che in tutti gli sport, come anche nella danza, ci sia bisogno di sacrificio, impegno totale e competizione, tutti valori che fortificano sia fisicamente che caratterialmente. Quindi non c’è uno sport prettamente maschile o femminile. Secondo il mio parere bisogna praticare tutti gli sport all’inizio per poi capire quello che più piace e quello per cui si è più portati. Esempi di grandi sportivi che hanno rotto gli stereotipi di genere sono il noto ballerino Roberto Bolle e la calciatrice svizzera Alisha Lehmann. Personalmente preferisco gli sport di squadra perché si sta insieme e si impara a condividere tutto con gli altri più facilmente. Questi stereotipi purtroppo esistono anche nella vita di tutti i giorni e riguardano persino il lavoro, in cui a volte ci sono forti disuguaglianze tra uomini e donne. Il mio pensiero va a Margherita Hack che, anche se era una delle più brave astrofisiche di quel periodo, per poter affermare il suo valore, ha dovuto combattere tante battaglie per la parità di genere nel mondo accademico e scientifico.
Vincenzo Costantino
Classe 2^A
Secondo me le ragazze non praticano certi sport non solo perché il corpo femminile non è adatto ad alcune specialità sportive, ma soprattutto perché ci sono preconcetti legati allo sport che devono ancora essere superati. Le differenze fisiche tra uomini e donne ci sono, e sono evidenti durante la pratica sportiva. Così come le differenze emotive. Però al di là di queste differenze, la voglia di autonomia e l’intraprendenza sono caratteristiche che non limitano la scelta degli sport. Sicuramente i pregiudizi e la mentalità ancora legata alla differenza di genere può condizionare le scelte delle ragazze in ambito sportivo. Nonostante l’emancipazione di cui tanto si parla e il maggior inserimento delle donne nel mondo dello sport, le disuguaglianze di genere sono ancora evidenti. Nelle Olimpiadi di Amsterdam del 1928, le donne furono ammesse per la prima volta alle gare di atletica leggera. Sono passati un bel po’ di anni da allora e tante donne oggi hanno raggiunto grandi risultati nel nuoto, nello sci, nella scherma. Federica Pellegrini, la Divina nuotatrice italiana, durante un’intervista ha raccontato proprio le difficoltà legate agli stereotipi di genere che ha dovuto affrontare e superare. Per una pratica più inclusiva e accogliente andrebbero sicuramente riprogettati gli spazi sportivi come arene, stadi, impianti per migliorare il rapporto tra donne e sport. E ovviamente abbattere ogni tipo di pregiudizio.
Luigi Mele
Classe 2^A
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