Bianca come il latte, rossa come il sangue (2013) è un film diretto da Giacomo Campiotti e tratto dal romanzo omonimo di Alessandro D’Avenia pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Mondadori.
Protagonista è Leo (interpretato da Filippo Scicchitano), che è un liceale del terzo anno che si innamora di una ragazza più grande di lui: Beatrice. C’è anche Silvia che è la migliore amica di Leo che in realtà è innamorata di lui.
Leo, dopo le vacanze di pasqua ,scopre che Bea non è presente a scuola perché è ricoverata in ospedale affetta da leucemia. Lo porterà a fare qualsiasi cosa per far vivere bene quel tempo che rimane a Bea, poiché la sua forma di Leucemia è davvero forte e non riesce a trovare un midollo compatibile.
A questa scoperta, Leo decide di iscriversi tra i donatori di midollo osseo con l’intento di essere compatibile con la ragazza. Ma il midollo non risulta compatibile perciò Leo decide di renderla felice facendole realizzare i suoi sogni.
Silvia, pentendosi per aver dato il numero sbagliato di Bea a Leo per gelosia, lo incoraggia a dichiararsi.
Ma Bea conoscendo i due, intuisce che sono fatti per stare insieme e spiega a Leo cosa è il vero amore.
La ragazza è molto malata, ma, per consolare Leo, gli dice che ha trovato un donatore compatibile. Bea dice a Leo che sarebbe andata in Francia con la sua famiglia, e in seguito chiede di non chiamarla.
Però il midollo di Leo era compatibile con quello di una giovane madre, e in seguito ad una lunga discussione e con l’aiuto di Silvia, le salva la vita.
Leo scopre che il trapianto di Beatrice non è mai avvenuto e lei non c’è più. Si trova senza più sogni, ma nel momento” peggiore” per lui trova l’amore di Silvia.
Questo film mi è piaciuto moltissimo, perché ho capito che anche nei momenti più brutti c’è sempre un lato buono.
Ci invita anche a riflettere sulla coscienza della donazione di organi e insiste sul peso che danno alle persone che ci circondano e che ci vogliono bene.
Insegna, soprattutto ai ragazzi, come non rinunciare mai ai propri sogni, combattere finché non si è soddisfatti della propria vita.
Consiglio questo film, perché ha un linguaggio scorrevole e adeguato ai ragazzi.