di Maria Consiglia Batti- Il termine “bullismo” indica un insieme di comportamenti violenti, verbali, fisici e psicologici ripetuti nel tempo nei confronti di un compagno più piccolo o meno forte. A causa di una forte immaturità e insicurezza, sentono il bisogno di dominare all’interno di un gruppo e bersagliano la vittima scelta con violenza fisica e verbale. Negli ultimi anni, con lo sviluppo della tecnologia, si è diffusa un’altra forma di bullismo: il cyberbullismo, ossia il bullismo online. Questo termine indica un tipo di attacco offensivo e sistematico attuato attraverso l’uso di strumenti della rete. I ragazzi amano la tecnologia, ma ancora oggi, non ne comprendono i rischi e, spesso, i molestatori, non si rendono conto di quanto le loro azioni possano nuocere alle persone. Le offese vengono arrecate attraverso l’ invio di messaggi offensivi allo scopo di maltrattare e molestare una persona fisicamente e psicologicamente per un lungo periodo di tempo; le persone coinvolte sono: il bullo, ovvero quello che compie l’azione; l’aiutante che segue il bullo, anche se da una posizione subalterna, oppure filma la scena per postarla sui social, con l’unico scopo di raggiungere like e visualizzazioni; lo spettatore che invece finge di non vedere per stare fuori dai guai o da eventuali ritorsioni nei loro confronti; la vittima , ragazzi timidi e fragili dalla scarsa autostima con problemi a relazionarsi con gli altri. Le conseguenze del cyberbullismo possono portare all’isolamento sociale della vittima e a uno stato di depressione che può spingere, in casi gravi, al suicidio. Il bullismo e il cyberbullismo diventano reato nel momento in cui si verificano aggressione, diffamazione e violazione della privacy. La Legge n.71/29 del maggio 2017 contiene “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Essa mette al centro i ragazzi e per il bullo si prevede un intervento educativo e non punitivo perché deve essere aiutato a riflettere sulle conseguenze dei suoi comportamenti. Il bullismo è un fenomeno molto complesso, che può essere fermato solo attraverso una sensibilizzazione anche di coloro che non ne sono direttamente coinvolti, affinché ci sia una maggiore capacità di comprensione dell’altro invece che indifferenza e paura di agire. Bisogna fare attenzione quando si utilizzano i social, di non fidarci completamente dei nostri “amici virtuali” perchè, a volte, dietro account falsi, ci possono essere persone pronte a manipolare le nostre foto e i nostri post.