a cura degli alunni della 3^C-
La legalità si costruisce sui banchi di scuola. Potremmo intitolare così una mattina speciale trascorsa con il Commissario Urso della Polizia Penitenziaria di Lecce insieme al sovraintendente Spagnoletti Salvatore, che hanno voluto incontrare le classi 3C e 3H per riflettere insieme sulle conseguenze del mancato rispetto della legge e su alcuni aspetti della vita detentiva.
Il Dirigente Pantaleo Raffaele Lattante, nel porgere i suoi saluti ai presenti, ha voluto ricordare a noi alunni l’importanza di questi incontri formativi sulla legalità, sottolineando come la nostra vita sia basata sulle regole e precisando come ‘legalità’ significhi rispetto degli altri, dell’ambiente e benessere per la comunità. Tutto ciò si impara fin dai primi anni di scuola e l’età che noi stiamo vivendo ci rende particolarmente esposti ai pericoli a cui andiamo incontro infrangendo la legge. Concetti questi che sono stati ribaditi spesso nel corso dell’incontro, al fine di radicare in noi il principio di libertà che, come ha più volte sottolineato il Commissario Urso, è un bene fondamentale da salvaguardare. Quelle che abbiamo ascoltato non sono semplici parole perché il Dottor Urso ci ha dimostrato, attraverso la sua esperienza lavorativa, a cosa si va incontro quando la legge viene infranta, legge “che non ammette ignoranza”. Mai avevamo compreso quale fosse la sofferenza provata dai detenuti nello scontare la propria pena e le privazioni a cui sono sottoposti, alleviate, in parte, dall’umanità di chi lavora all’interno degli Istituti Penitenziari che, oltre a garantire l’ordine e la sicurezza, sono persone sempre disponibili all’ascolto e ad aiutare nel processo di riabilitazione coloro che vivono nella realtà carceraria. Non potevano mancare riferimenti all’articolo 610 “violenza privata” e 612 “violenza fisica “ del Codice Penale, al bullismo e al cyberbullismo, ancora oggi comportamenti molto diffusi, causa di gravi disagi fra i giovani. Abbiamo compreso che la libertà è un valore aggiunto alla nostra quotidianità e che dobbiamo salvaguardare i nostri diritti non scendendo a compromessi. Siamo stati molto felici di conoscere “un nuovo volto della legalità”; il nostro obiettivo è aver compreso fino in fondo che è necessario riflettere prima di commettere un errore perché, come ha più volte sottolineato il Commissario Urso, un giorno in carcere è un giorno di libertà perduto. Parole che sono “lezioni di vita”: il nostro compito oggi è farci portavoce di ciò che abbiamo appreso per vivere in maniera coscienziosa, facendoci promotori della cultura della legalità, liberi da condizionamenti.