di Michele Onofriichuk
Il Var è la tecnologia sperimentata nel calcio italiano. Da qualche anno anche in quello francese. Il VAR sostiene l’arbitro quando non vede bene la scena di fallo e ha la possibilità di ricorrere al sistema Var che gli da la possibilità non solo di rivedere la scena ma anche di ricevere suggerimenti da una equipe di arbitri in regia. Il var è nato per evitare qualsiasi tipo di discussione e per dare un’obiettività ai giudizi relativi alle situazioni createsi. Invece sta accadendo un po’ di confusione perché c’è bisogno di valutare la gravità di un contatto o il centimetro di fuorigioco, o addirittura la volontarietà o meno di un fallo e questo, alla fine, è sempre l’arbitro che lo decide. Su queste opinioni espresse dagli arbitri si sta alzando un polverone nel campionato. Ma come? L’arbitro ha anche il replay dell’azione e giudica in quel modo l’episodio? Si stima che, nonostante tutto, solo il 30% delle azioni dubbie sono valutate in maniera sbagliata, quindi un apporto il var lo sta dando. E’ anche vero che molti di questi dubbi con alcune squadre…non vengono mai chiariti, che bisogna lavorare di più come su ogni cosa. Io penso che un’obiettività non si avrà mai, e forse una libertà di giudizio senza essere condizionati dalle solite, grandi squadre ma che si ricerchi l’obiettività è un fatto assolutamente positivo.