- Proprio accanto a quest’ultimo c’è “The Shed” un centro culturale, inaugurato il 5/4/2019, che ospita mostre, installazioni, spettacoli e concerti. Gli architetti che lo hanno progettato sono lo Studio Diller Scofidio + Renfro e il suo collaboratore Rockwell Group. La particolarità di questa costruzione è che è dotata di una copertura mobile che scorre su massicce ruote di acciaio, ciò consente di raddoppiare i posti a sedere e trasformare la struttura in base alle esigenze del momento. Quando la copertura è aperta sulla piazza si crea un’arena al chiuso per grandi manifestazioni. La copertura è realizzata con un materiale composta da un polimero più leggero e più resistente del vetro. Sono necessari cinque minuti per la sua apertura e quando questo accade viene comunicato per tempo attraverso i social per permettere a chiunque ad assistervi perché già questo è uno spettacolo.
- Accanto al “The Shed” c’è l’ingresso della “High Line” che un parco sopraelevato che si snoda attraverso i grattacieli che è stato realizzato su dei binari di una ferrovia dove passavano i carri bestiame.
- Se si percorre la “High Line” si possono anche ammirare splendidi edifici, tra i quali c’è il 520 west 14th Street di Zaha Hadid, un’architetta irachena scomparsa nel 2016 a 66 anni, famosa per le sue opere avveniristiche. E’ un complesso di abitazioni di un condominio con 39 appartamenti di lusso distribuiti su 11 piani, a forma di L, con facciate sinuose e finestre dalle linee arrotondate. È presente una piscina sotterranea lunga 23 metri, un cinema IMAX e una palestra. Il look del palazzo è futuristico. Una curiosità: i vetri diventano opachi e impenetrabili alla vista premendo un bottone.
- Nelle vicinanze di questo palazzo c’è un altro condominio con finestre sporgenti a forma di barile ideato dallo stesso architetto di “The Vessel”: si tratta di Lantern House, 515 West 18th Street di Thomas Heathervick costruito nel 2021 con 180 appartamenti distribuiti su 21 piani. Le ampie finestre a botte che imitano la forma di una lanterna danno al palazzo un aspetto molto scenografico e una luminosità incredibile all’interno degli appartamenti.
- Un altro edificio di grande impatto visivo è “L’Oculus” di Santiago Calatrava, architetto spagnolo molto caro ai Veneziani per il ponte più pericoloso che si potesse costruire. L’Oculus rappresenta la rinascita di New York dopo gli attacchi terroristici del 11 settembre 2001, il quale contiene il “World Trade Center Transportation Hub” dove arrivano 11 linee della metropolitana ed è anche uno dei centri commerciali più grandi di New York con più di 100 negozi. Sono stati necessari 12 anni e 4 miliardi di dollari per portar a termine questa grande opera, che è stata inaugurata il 3 marzo del 2016. Esternamente ricorda una colomba bianca che spicca il volo, internamente è presente una volta in vetro con un ‘oculo’ centrale ispirato all’oculo della cupola del Pantheon di Roma ed ha il pavimento in marmo bianco italiano. Nel periodo natalizio l’Oculus ospita una pista di pattinaggio.
- Continuiamo il nostro itinerario raggiungendo il 33 Thomas Street, nel quartiere Tribeca, dove troviamo il Long Lines Building, un grattacielo di 170 metri davvero inquietante: questo palazzo, eretto nel 1974, ha la particolarità di non avere finestre. Le pareti esterne sono di cemento rivestito in granito svedese e le uniche aperture sono delle cappe di ventilazione. Questo palazzo è molto misterioso perché è impossibile da visitare, Ha ispirato molte storie di spie al cinema e in TV e qualcuno l’ha indicato come sede di operazioni di spionaggio da parte dello stato. Ha ospitato l’azienda di telecomunicazioni “AT&T”.
- L’ ultimo edificio del nostro tour è il “Dakota, 1 West 72nd Street”, inaugurato il 27/10/1884, di 10 piani, che uno dei più antichi e lussuosi edifici di Manhattan che ha ospitato molte celebrità come Rudol’f Nureev, Leonard Bernstein e John Lennon assassinato nel 1980 proprio difronte all’ingresso dell’edificio. Il nome è legato alla passione del committente, Edward Clark, per le storie dei nativi americani, infatti sulla sua facciata è presente l’immagine di un indiano Dakota. Si dice inoltre che il Dakota sia infestato dai fantasmi: i condomini non solo dichiarano di aver visto il fantasma di John Lennon ma anche quello di una donna misteriosa. Un’altra particolarità è che non sono presenti le tipiche scale antincendio esterne dell’epoca, questo perché i pavimenti del Dakota sono rivestiti da materiali ignifughi. Un’ultima curiosa leggenda riguarda la presenza di 30 mila dollari sotto il pavimento della camera da letto di Lennon; l’amministratore si rifiuta di far spaccare il pavimento per cui non sapremo mai se ciò è vero.
di Giovanni Malvestio, Classe 2^ A. – Cari lettori del Foscarini News eccoci per continuare la nostra visita presso gli edifici più strani e particolari di New York. Eravamo rimasti a quella strana struttura in rame che è “The Vessel”. Siamo tutti pronti per iniziare il seguente percorso?