di Luca Grattacaso, Vittorio Guarrasi e Mario Grieco, classe 2^E – Nel 1970, a Londra, un cantante stravagante di nome Farrokh Bulsara, un chitarrista di nome Brian May, un bassista di nome John Deacon e un batterista di nome Roger Taylor gettarono le basi per la creazione di un nuovo gruppo musicale, i Queen, e quel giovane cantante verrà conosciuto dal grande pubblico con lo pseudonimo di Freddie Mercury. Quello storico incontro cambierà per sempre il mondo della musica, sia per i successi che il gruppo britannico riuscirà a raggiungere di lì a poco, sia per l’influenza che avrà sulle generazioni successive di musicisti.
A partire dalla loro prima apparizione, i Queen riuscirono a conquistare il pubblico grazie alla loro straordinaria energia ed al talento smisurato dei vari componenti della band.
La band ha venduto circa 300 milioni di dischi nel mondo. I loro più grandi successi sono: We are the champions, We will rock you e The show must go on. Caratteristica del gruppo erano i loro concerti, che sono stati 707 in 26 nazioni dal 1971 al 1986, che, animati da Freddie Mercury, considerato un vero e proprio frontman, venivano considerati dei veri spettacoli teatrali; per questo motivo, alla band è stato spesso attribuito il titolo di miglior live-band della storia. La loro esibizione al Live Aid è stata votata da un vasto numero di critici non solo come la migliore dell’evento, ma una delle migliori in assoluto della storia della musica moderna.
Un’altra caratteristica è proprio la musica. La musica dei Queen, infatti, non è catalogabile all’interno di un unico genere musicale perché, all’interno di ogni produzione, di ogni album e, spesso, di ogni singola canzone c’è una commistione di stili differenti che, grazie anche alla sintesi operata dall’incredibile voce di Freddie Mercury, rende la loro opera un unicum nella storia della musica.
Quella che è probabilmente il manifesto dell’intera opera dei Queen è Bohemian Rhapsody. Scritta e prodotta nel 1975 è considerata un vero e proprio capolavoro. Già sull’origine del nome della canzone circolano diverse leggende: la più accreditata narra che Mercury volesse scrivere una canzone differente dal solito, dalla struttura non convenzionale, capace di fondere al proprio interno vari generi musicali, ed optò per il termine “rapsodia” perché meglio di altri avrebbe potuto spiegare ciò che il gruppo voleva rappresentare. Bohemian Rhapsody è generalmente riconosciuto come uno dei brani più belli e significativi dell’intera storia della musica anche se, nei fatti, il vero significato della canzone non è mai stato spiegato da Mercury.
Nel 1991 le voci su Freddie Mercury malato di AIDS divennero sempre più insistenti, ma furono negate dal cantante, da sempre in lotta con la stampa per proteggere la propria privacy. Nello stesso anno uscì l’album Innuendo, uno dei loro migliori a detta di pubblico e critica. L’omonima canzone è una piccola opera rock di sei minuti, composta di varie parti tra cui un assolo di flamenco (eseguito da Steve Howe, storico chitarrista degli Yes).
Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury annunciò ufficialmente al mondo di avere l’AIDS.
A poco più di 24 ore dal comunicato, alle 18:48 del 24 Novembre 1991, Freddie Mercury morì nella sua casa di Logan Place a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS, all’età di 45 anni.
Nonostante la scomparsa di Freddie Mercury, la musica dei Queen è sopravvissuta al cantante, continuando a riscuotere successo anche negli anni seguenti e conquistando ancora molti fan tra le nuove generazioni.
Il chitarrista dei Queen Brian May, anche astrofisico, ha preso parte al team scientifico della NASA che ha lavorato al progetto e ha fornito le sue conoscenze in materia di stereoscopia, aiutando lo svolgimento della missione sull’asteroide Bennu.