Il 20 novembre si è celebrata la Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti, così nella classe terza A della scuola secondaria di Mongrassano (CS), si è pensato di rendere costruttivo questo importante momento, attraverso uno studio fattivo dei diritti. Gli alunni sono stati divisi in cinque gruppi, ognuno con un segretario che sceglieva il diritto da sviluppare attraverso il disegno e uno slogan su cartelloni. In ogni squadra si sono stabilite priorità e tempi di realizzazione. Il lavoro cooperativo ha dato risultati sorprendenti, costruendo un ambiente inclusivo che ha spinto i ragazzi a darsi dei ruoli, nonché gestire il tempo e lo spazio di studio. Pure in una classe numerosa e piuttosto vivace, si è creata tra i gruppi un’interdipendenza positiva, visto che ognuno ha dovuto offrire un suo specifico contributo mediante uno scambio reciproco che ha reso i ragazzi molto collaborativi per ottenere un risultato comune. Questo lavoro produttivo ha consolidato le loro competenze individuali innalzando al massimo la loro motivazione. Gli alunni in questo contesto hanno riflettuto sulle loro esperienze, hanno autoregolato le proprie emozioni e hanno aumentato il grado di pazienza. Sono stati scelti tutti i diritti primari dei bambini e quello che è stato prediletto è il diritto numero 12: “Libertà di esprimere le proprie idee, che vanno ascoltate e prese in considerazione”; l’articolo supera anche la preferenza del diritto al gioco. Ciò mi fa pensare che il bambino attribuisce una fondamentale importanza alla possibilità di esternare la propria opinione; noi adulti abbiamo il dovere di un ascolto attivo e consapevole, con la capacità di porre attenzione alla comunicazione dell’altro senza formulare giudizi, ma anzi cogliendo quanto l’alunno ci riferisce sia in modo esplicito che implicito. Solo con queste premesse si può trasmettere la sensazione di essere compresi fino in fondo, creando tutte le condizioni per instaurare un clima di fiducia e avviare il processo di crescita umano e professionale su cui, insegnanti e genitori, abbiamo innegabile influenza.
A cura della professoressa Rosalba Granieri con la classe terza A, Scuola secondaria di Primo Grado, IC Fagnano Castello-Mongrassano CS
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