a cura di Mullhai Alba – classe III/B – Scuola Secondaria di I grado –
“Viaggiare è come sognare; la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Traendo spunto da questo aforisma racconta un viaggio che ti è rimasto impresso nella memoria, soffermandoti sui luoghi che hai visitato, sulle esperienze che hai vissuto, sulle cose nuove che hai imparato.
Cerca di trasmettere al lettore le emozioni intense che hai provato.
È proprio vero che viaggiare è come sognare, infatti quando arrivi alla destinazione non ti
sembra reale di essere veramente in quel determinato luogo. Nel mese di ottobre sono
partita per un viaggio in Polonia, precisamente a Cracovia, che sarebbe durato cinque giorni.
Ero molto emozionata, era il mio primo viaggio senza genitori. Mentre ero sull’aereo ero così
felice e non vedevo l’ora di arrivare. Questo viaggio fa parte di un progetto riguardante la
Giornata della Memoria, quindi ci saremmo soffermati soprattutto sull’argomento Auschwitz-
Birkenau. Una volta arrivati in hotel ci siamo sistemati nelle camere e la mia felicità per
essere stata in grado di fare quell’esperienza è indescrivibile. Eravamo 23 alunni, e con la
maggior parte ci si conosceva solo di vista, ma in quei giorni avremmo sicuramente legato
molto. La parte che mi ha colpito di più di questo viaggio è stato visitare i campi di
concentramento Auschwitz-Birkenau e durante la loro visita ho provato molte emozioni. Per
arrivare al campo di concentramento di Auschwitz siamo passati per un tunnel dove una
voce diceva i nomi delle vittime e quel momento è stato agghiacciante, mentre camminavo
continuavo a pensare alle povere persone innocenti che sono state ammazzate e torturate
dai nazisti. Arrivati al campo abbiamo visto alcune baracche, in una c’erano gli oggetti
personali degli ebrei, che gli venivano rubati dai tedeschi così che questi ultimi potessero
arricchirsi. C’era di tutto: scarpe, pentole, protesi, valige e addirittura i capelli che venivano
tagliati e rasati al loro arrivo. Vedere tutte queste cose mi ha colpita particolarmente perché
gli ebrei non sapevano esattamente cosa li aspettava nel campo. C’erano anche i vestiti di
alcuni bambini e quando li ho visti ero quasi sul punto di piangere. In seguito ci siamo
spostati al campo di sterminio di Birkenau e la sua immensità mi ha lasciato senza parole
per un secondo. Abbiamo visto ovviamente la rotaia di Birkenau che è molto conosciuta.
Nonostante tutte queste siano cose che ho visto molte volte su Internet, vederle dal vivo fa
tutto un altro effetto e suscita molte più emozioni. Vorrei parlare anche dei tanti bei momenti
passati con i ragazzi partiti insieme a me. Siamo riusciti a stringere un bellissimo rapporto in
soli cinque giorni. Ricordo benissimo le risate, le chiacchierate e tutto il tempo passato
insieme e sono veramente contenta di aver avuto la possibilità di fare queste nuove
amicizie. Devo dire che l’ultima sera in hotel ero un po’ triste, non volevo ritornare a casa
perché mi stavo trovando tanto bene a Cracovia. Ora che sono tornata capisco quanto
questo viaggio mi abbia aiutata a crescere perché adesso so meglio e con più accuratezza
cosa hanno subito gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e sono capace di
raccontarlo agli altri. Grazie a questo viaggio per le fantastiche amicizie e i bei ricordi che mi
ha lasciato.