di
Lapo Ruggero Holmes,
Classe 3^B. – Da quando ho sentito parlare per la prima volta di Assassin’s Creed Mirage due anni fa, quando era ancora conosciuto come Code Name Rift, l’ho sempre tenuto d’occhio. Da grande fan di Assassin’s Creed, in particolare di molti dei primi titoli del gioco, ho sempre desiderato un nuovo Assassin’s Creed che veramente sembrasse Assassin’s Creed. Questo non vuol dire che non mi sia divertito con i giochi RPG più recenti (sto addirittura lavorando ad un articolo su AC Origins e quello che ha fatto per rinfrescare Assassin’s Creed all’epoca). In realtà, quello che amo di più di questa serie è diventare un assassino in un gioco
stealth, scalare campanili e immergermi in un’ambientazione storica. Non fraintendetemi, gli RPG hanno i loro momenti piacevoli per me, ma non sono mai stati Assassin’s Creed. L’ultimo vero gioco Assassin’s Creed ad usare la formula originale è stato Assassin’s Creed Syndicate nel 2015. Anche allora però, quel gioco integrò molti aspetti di cui non sono un grande fan come i livelli, una storia mal riuscita e un sistema di combattimento che proprio non funzionava. L’ultimo vero Assassin’s Creed è probabilmente Assassin’s Creed Unity. Non è affatto un gioco perfetto, ma è stato l’ultimo gioco Assassin’s Creed a cui ho giocato che mi ha veramente soddisfatto. Si tratta della storia, del
parkour, dello
stealth, di tutti gli utensili, questo è quello che è sempre stato Assassin’s Creed. Questa è l’identità della serie e ciò che la tiene insieme. Ovviamente non tutti saranno d’accordo con questo sentimento: so che molte persone preferiscono i nuovi giochi RPG, e va bene. Abbiamo tutti le nostre opinioni e preferenze. È naturale che la comunità di Assassin’s Creed si sia divisa quando due generi di giochi molto diversi l’uno dall’altro sono all’interno della stessa serie. Ma per me e quelli come me che hanno bramato quell’esperienza di Assassin’s Creed che manca da circa 8 anni, Assassin’s Creed Mirage rappresenta una luce alla fine del tunnel. AC Mirage non è un gioco rivoluzionario o innovativo, non è il tipo di gioco che vedrai vincere un premio come gioco dell’anno. È un ritorno alle origini di AC, un gioco che prende molti aspetti dai vecchi titoli. È un gioco perfetto? È un capolavoro? No. Ma per me, e per persone come me, è il tipo di gioco che volevamo ed è la migliore esperienza che abbiamo avuto con un nuovo gioco AC in anni.
Un ritorno alle origini.
- Durante la campagna di marketing di questo gioco, abbiamo sempre sentito una frase: “Mirage è un ritorno alle radici”. Ma cosa significa esattamente? Indipendentemente da quando hai scoperto questa serie o che tipo di giochi preferisci in essa, le radici di Assassin’s Creed sono molto semplici: un gioco open world incentrato sullo stealth che consente di muoversi in un ambiente denso di NPC come un assassino incappucciato che colpisce dall’ombra. Queste sono le radici della serie. Questo è il gioco che Patrice Desilay, il creatore di AC e il suo team hanno creato con AC1. Penso che sia evidente che lo stealth sia stato il punto più prevalente ed importante per questo team. Per loro, un gioco Assassin’s Creed ha bisogno di uno stealth di qualità. In Mirage, lo stealth è stato ricostruito da zero, essendo che il sistema di rilevamento di Valhalla era un po’ “mal funzionante” per dirlo in modo gentile. Ma non è stato solo lo stealth a rendere quei primi giochi AC quello che erano. Dopotutto, ci sono decine di franchise basati sullo stealth e molti di essi sono prodotti da Ubisoft, la compagnia che produce AC. Ciò che ha fatto risaltare Assassin’s Creed, soprattutto al tempo del gioco originale nel 2007, era il parkour: la capacità di arrampicarsi e muoversi liberamente in una città. Questo fu probabilmente causato dalla popolarità del parkour nella vita reale al tempo. Ma negli ultimi giochi, il parkour ha perso molto del suo fascino e della sua utilità: il movimento si è ridotto a una serie di azioni standard e semplificate e la motivazione a praticarlo è svanita per la mancanza di ambienti urbani fitti. Inoltre, nei nuovi RPG, spesso si preferisce cavalcare un cavallo. Mirage, invece, ti catapulta in una città progettata appositamente per il parkour, trasformandolo in un’esperienza non solo indispensabile, ma anche piacevole. Infine, l’ultimo elemento fondamentale ad Assassin’s Creed: la storia. Vestire i panni di un assassino, inseguire i Templari… tutti aspetti trascurati negli ultimi capitoli. Certo, la trama di Mirage non è impeccabile, ma, dopo tanto tempo, posso affermare che si tratta di una storia degna di Assassin’s Creed. AC Mirage è un gioco che è fiero della sua eredità. Non rinnega o ignora ciò che la serie era, ma lo celebra. E anche se è ambientato ben 300 anni prima di Altair e dei suoi assassini a Masyaf Castle, Mirage è un omaggio e un tributo al gioco che ha iniziato tutto.
Ricreando una città perduta
- Un pilastro fondamentale di ogni gioco di Assassin’s Creed è la qualità della mappa e in generale l’ambientazione. In una serie come AC, che dà tanta importanza alla storia, le ambientazioni sono cruciali. Mirage è ambientato nella città di Baghdad del IX secolo. È oltretutto davvero strano che il gioco che rende tributo alle origini della serie si svolga anche in un’ambientazione simile a quella del gioco originale! Questa città crea un’atmosfera perfetta per Assassin’s Creed e contribuisce anche a ricreare una sensazione a Prince of Persia, il videogioco da cui AC è ispirato (originariamente, AC1 doveva essere Prince of Persia 2). Oltre a questo, apprezzo il fatto di avere un’ambientazione un po’ meno nota in un gioco AC. Negli ultimi tre grandi titoli abbiamo avuto i Vichinghi in Inghilterra, gli Spartani nell’antica Grecia e gli Egiziani nell’antico Egitto. Questi sono tutti posti molto famosi e popolari, e sebbene li apprezzi, preferisco un’ambientazione che non segue semplicemente la moda, come con i Vichinghi o gli Spartani. Baghdad è una città dimenticata dalla storia quando è stata saccheggiata e quasi distrutta dai Mongoli nel XIII secolo. Inoltre, da grande appassionato di storia, mi è sempre piaciuto immergermi in questi luoghi sconosciuti e scoprire di più sulla loro origine e storia. Poiché la mia conoscenza di Baghdad è pressoché nulla, mi sono divertito molto ad esplorare e scoprire la città. Ovviamente, considerato che esistono pochissime testimonianze di Baghdad, Ubisoft Bordeaux ha dovuto fare un gran lavoro per ricostruirla. Hanno avuto una certa libertà nel creare la città visto che non c’è una mappa precisa di come fosse realmente, e si sono ispirati ad altre città vicine simili. Hanno fatto molte ricerche ed hanno consultato esperti e storici, certamente il risultato finale è davvero stupendo. Da un punto di vista visivo, Baghdad è una meraviglia. L’illuminazione, l’accuratezza, la palette colore è brillante, il design del mondo e la quantità di dettagli inseriti in questa città sono davvero impressionanti. La città è incredibilmente densa e vivace, mentre la natura circostante offre un bel contrasto con zone di deserto più aride, similmente ad AC Origins. A proposito di Origins, avrei gradito che questo gioco avesse le tempeste di sabbia, che secondo me si adattano benissimo all’ambiente. Il mondo di Mirage è molto più piccolo rispetto agli ultimi giochi: si avvicina di più alla dimensione del mondo aperto di Unity o Syndicate. Grazie a questa riduzione nella quantità di lavoro, gli sviluppatori hanno potuto focalizzarsi sulla creazione di ambienti più densi e ricchi di contenuti per il giocatore da esplorare. E anche se è più piccolo, questo mondo mi sembrava ancora immenso. La prima volta che ho potuto vagare liberamente sono stato estremamente colpito. Penso che molti giochi open world di oggi siano più interessati a rendere i loro mondi più grandi a discapito della qualità. Solo pochi rari giochi come per esempio The Witcher 3 possono ottenere entrambi. Ma un’ambientazione meravigliosa senza centinaia di NPC che la rendono viva non vale niente, e Assassin’s Creed è una delle serie a giocatore singolo con più NPC: AC Unity ha probabilmente gli NPC più numerosi che abbia mai visto su schermo, o forse Night City da Cyber.
- Recensione
Gli ultimi tre giochi non hanno avuto molti NPC perché non sono ambientati in una città centralizzata; tutto è molto più disperso e ci sono pochissime aree dove delle grandi folle potrebbero formarsi. Quando delle voci hanno iniziato a circolare su Mirage affermando che la densità di NPC sarebbe stata vicina a quella che avevamo in Unity, mi sono molto emozionato perché è una delle cose che rese Parigi un open world fenomenale da esplorare. Quando Mirage è stato annunciato, una figura degli sviluppatori aveva affermato che si erano ispirati a Parigi da Assassin’s Creed Unity per il parkour, e molte persone hanno frainteso e hanno pensato che significasse che Mirage avrebbe implementato il sistema di
parkour di Unity, ma in realtà intendeva solo in termini di design della mappa. Ci sono molti oggetti simili a Unity e il flusso del
parkour funziona in un modo abbastanza simile. Un grande motivo per cui il
parkour di Mirage, pur non essendo perfetto, è molto meglio rispetto agli ultimi giochi è a causa del design del mondo. È strutturato in un modo che incoraggia il giocatore ad usare il
parkour. Ci sono molti percorsi possibili per assicurarsi che non si debba mai interrompere il flusso. In Mirage sono anche stati reintegrati alcuni oggetti fatti apposta per il
parkour dai vecchi giochi, come il gancio posto all’angolo di molti edifici su cui ci si può appendere (assente in Odyssey e Valhalla) e gli sviluppatori hanno addirittura aggiunto dei nuovi oggetti del genere come il salto con l’asta che ti permette di saltare molto più lontano, un po’ come la mossa in cui Ezio Auditore si appende alle lampade di Costantinopoli con la Lama-Gancio (Hook Blade) in AC Revelations. Non ho l’impressione di essere incappato in molte opportunità per usare quest’ultimo ma è stato divertente e utile quando l’opportunità si è presentata. Si può anche far crollare qualche impalcatura nelle strade, che può servire a confondere e fermare temporaneamente le guardie. Ma ancora una volta, vorrei che ce ne fossero un po’ di più sparse per il mondo. In generale, Baghdad mi ha fatto sentire la necessità di usare di nuovo il
parkour. I giochi RPG hanno mondi così vasti e sterili che l’uso del
parkour sembra più un’aggiunta che una scelta primaria per il movimento, mentre in Mirage è assolutamente indispensabile e sempre la prima opzione. Il cammello l’ho usato solo negli spazi più aperti, esattamente come dovrebbe essere secondo me. Mi ricorda molto Roma da AC Brotherhood, dove il cavallo era davvero necessario solo per l’area più vuota e ampia che circondava la città. Approfondirò le meccaniche del
parkour quando parleremo del game-play, ma il design del mondo fa molto qui per migliorare l’esperienza. La possibilità di essere un assassino che salta sui tetti e pedina i bersagli è finalmente tornata in modo significativo, e si sente fantastico. Tutto sommato, questo mondo e ambientazione a Baghdad è decisamente una delle mie parti preferita dell’intero gioco. È facilmente nella Top 3 Mappe migliori della serie. Il design di Baghdad e la struttura degli edifici si adatta perfettamente allo stile di Assassin’s Creed.
Mentre i giochi RPG hanno avuto i loro momenti, l’identità di Assassin’s Creed risiede nel ruolo dell’assassino e nei suoi elementi distintivi. La prossima settimana sarà pubblicata la 2^ parte di quest’articolo, quindi state pronti…
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