di Giada Boccia- Nunziata Maria Vittoria-La violenza contro le donne é ormai diventata una vera e propria emergenza sociale, è un argomento che ha raggiunto un limite: se ne sente parlare in radio, ai telegiornali, sul web. Per identificare una violenza, che ha come oggetto le donne, possiamo usare il termine “Femminicidio”: una vera e propria violazione dei diritti umani, che solo da poco tempo viene identificata come un crimine. Si tratta, quindi, di un’anomalia che sta finalmente venendo alla luce. Nei telegiornali si parla spesso di donne che non sono riuscite a difendersi e che sono morte per mano di un uomo. In Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa; nel 2023, fino ad oggi, si sono contati all’incirca 100 Femminicidi. Nascono, quindi, diverse domande, tra cui una in particolare: perché accade tutto ciò? Una donna spesso non denuncia, per la mancanza di indipendenza economica, per la paura di essere abbandonata e/o di non essere sufficientemente protetta dalle forze dell’Ordine, perciò, uomini che si sentono potenti, si sentono autorizzati a maltrattarle o addirittura ad ucciderle. Ma perché un uomo arriva a compiere un simile delitto? La donna viene discriminata da secoli, basti pensare che nel Medioevo la donna poteva essere accusata di stregoneria e non aveva nessun ruolo rilevante al di fuori delle mura domestiche. Eppure, sembra assurdo, ma molte donne, ancora oggi, sono sottomesse e subiscono violenze fisiche e verbali e, nonostante ciò, continuano a non denunciare, sperando che da un giorno all’altro la situazione possa cambiare. In molte scuole d’Italia si parla di questi fatti inaccettabili, sperando che le nuove generazioni siano più consapevoli dei rapporti di reciproco rispetto che devono regolare i due generi. Per la donna, l’unica via d’uscita da questa grave piaga sociale, è la conquista della propria indipendenza economica, per la propria dignità ed autostima, senza mai arrendersi, ma lottare per un futuro libero, da tutti i punti di vista. Il 25 Novembre di ogni anno l’Italia si stringe attorno alle donne per dire “NO“ alla violenza.