//L’argilla

L’argilla

di | 2023-10-01T07:42:25+02:00 1-10-2023 7:41|Alboscuole|0 Commenti
di Jacopo Molin, Sebastian Tinti e Nicola Molin, Classe 2^ C. –  Cari lettori e Care lettrici della testata giornalistica ‘Foscarini News’ bentornati a leggere i nostri articoli. Quello di oggi ha come argomento un materiale che tutti i popoli del Pianeta conoscono, è antichissimo perché fin dalla sua scoperta l’uomo ha imparato a lavorarlo per produrre vari oggetti che sono impiegati in molti settori. Ci stiamo riferendo all’argilla. Questo materiale naturale ha origine nelle rocce secondarie e si forma per alterazione chimica in ambienti acidi o alcalini delle rocce magmatiche silicee per metamorfosi da soluzioni idrotermali. La formazione dell’argilla avviene per dilavamento delle rocce che contengono i minerali argillosi che permette la concentrazione del segmento fine il quale dopo viene trasportato dall’acqua e si deposita nei luoghi che hanno in prevalenza la presenza dell’acqua come i laghi, il mare e le lagune. L’argilla contiene dimensioni micrometriche di cristalli che possono assorbire l’acqua, dove avviene lo scambio ionico e la fissazione di cationi. Per queste caratteristiche può essere facilmente lavorata per produrre dei materiali economici utilizzati fin dall’antichità tra i quali si annoverano le ceramiche. L’argilla venne scoperta nel periodo neolitico e che se posta vicino al fuoco diventava dura, pertanto, lavorandola poteva essere di utilità per la creazione di vari oggetti da utilizzare nella vita quotidiana. In seguito fu utilizzata anche per rivestire muri e pavimenti. Dopo la scoperta della ruota incominciò ad essere lavorata per produrre dei manufatti destinati a supporto del consumo alimentare dell’uomo e cioè ciotole e pentole ma anche per la produzione di vasi di varie dimensioni che fungevano da contenitore per la conservazione del cibo. Tutti questi manufatti venivano cotti direttamente sul fuoco. Furono gli antichi Egizi, seguiti dai Persiani e soprattutto dai Cinesi ad utilizzare le porcellane per la produzione di numerosi oggetti destinati sia all’uso domestico sia in altri settori. In Italia ci sono dei luoghi famosi, che hanno iniziato la produzione di manufatti in ceramica nel Medioevo e che ancora oggi continuano a produrli e ad esportatali anche all’estero come ad esempio: Figline Valdarno e Forlì. Esistono molti modi di lavorare l’argilla tra i quali ‘la tecnica del pinch’ che consiste nel ‘pizzicare’ l’argilla all’interno di una formella con il pollice mentre il medio e l’indice la lavorano all’esterno. Questa tecnica è utilizzata nella produzione di oggetti di piccole dimensioni come alcune tazze da tè giapponesi. Un’altra tecnica per modellare l’argilla è quella del ‘colombino’ che è una delle più antiche tecniche di forgiatura che consiste nel realizzare dei piccoli ‘bigoli’ cioè dei cordoncini trafilati che si attaccano uno sull’altro partendo dalla base. L’argilla varia di colore in base ai minerali che essa contiene ed è molto utile per la produzione di piastrelle e mattoni, di vasi, piatti, ciotole ed altri prodotti utilizzati in ambiente domestico. L’argilla dopo essere stata lavorata ed aver prodotto i vari oggetti deve essere messa in una fornace per essere cotta. Una volta cotta è pronta per essere venduta e raggiungere le nostre case nelle svariate forme di mattoni o pezzi di arredamento, piatti, pentole, vasi ecc. ecc. Ancora oggi la lavorazione dell’argilla è in continuo aumento e viene spesso studiata nelle scuole attraverso gli insegnanti o altri strumenti di apprendimento. Si spera che questa pratica creata dall’uomo che ha un  lungo percorso nel tempo, dove ha avuto delle innovazioni delle tecniche e dei metodi di lavorazione, resti in vita anche per gli anni futuri e che non smetta mai di evolversi.