Favola n.8 tratta dalla raccolta “Favole per raccontare la scienza”, dal laboratorio di scrittura creativa di Lia Maino.
LA FARFALLA BEA
Un bel giorno di primavera la farfalla Bea volava nei dintorni di un enorme prato, accarezzata dai caldi raggi del sole.
BEA: “Che bello svegliarsi agli inizi della primavera con il sole caldo!”
Mentre Bea era tranquilla su un ramo, un uomo passeggiando nel prato la vide e le si avvicinò.
BEA: “Ehi, tu, uomo cosa vorresti farmi?”
UOMO: “Niente di che, voglio solo prenderti in prestito.”
BEA: “Cosa? Ripeti scusa?”
UOMO: “Voglio prenderti per avere un po’ della tua compagnia, ma non ti farò del male.”
BEA: “No! Io rimango qui!”
UOMO: “E invece no! Ecco ti ho catturata! Ora vieni con me.”
Detto questo l’uomo portò Bea nel suo giardino e la ripose in una scatola chiusa.
BEA: “Ehi! Non vorrai mica lasciarmi qui per sempre!?”
UOMO: “Si, rimarrai qui e non so per quanto.”
La farfalla triste, sentendo l’uomo uscire gli chiese: “Io sono una farfalla ed ho una vita come voi essere umani, perché devo subire le vostre violenze?”
A quel punto ripensandoci l’uomo disse: “Hai ragione, avevo solo bisogno di compagnia, dato che non ho nessuno con cui interagire. Ho sbagliato, scusa, mi perdonerai mai?”
BEA: “Si, ti perdono, ma l’importante è che ora mi lasci andare.”
UOMO: “Si, si, scusa me n’ero dimenticato. Vola libera farfallina!!!!!”.
di Christian Guadagno, Samuele Morganti, Martina Liso di 1^ I della scuola Vaccina