di Angelica Raffael, Classe 1^C. – Albert Einstein il fisico tedesco, forse il più importante del XX secolo, a causa delle sue origine ebraiche, fu naturalizzato svizzero ed americano. A partire dal 1905 incominciò ad elaborare dei modelli matematici che vennero poi esposti con alcune lezioni di Fisica nel 1915 come ‘Teoria della relatività ristretta o speciale e relatività generale’, cambiando radicalmente la concezione classica dell’Universo. Questa teoria gli valse il premio Nobel per la Fisica nel 1921. L’universo di Einstein è una sfera eterna e immutabile, uno spazio finito e senza bordi. Il grande fisico, infatti riteneva che l’universo fosse statico, ma oggi, però, grazie alla moderna astrofisica sappiamo che invece è in espansione. Nel 1905 Einstein elaborò la teoria con al centro una relazione insospettata fino allora tra lo spazio e il tempo. Questa sua relazione ha degli effetti sorprendenti. Ad esempio un orologio che viaggia molto veloce invece rallenta, e qualsiasi oggetto in moto a velocità prossime a quelle della velocità della luce ha come effetto quello di aumentare la propria massa. La sua teoria la sintetizzò nella formula che è diventata la più famosa al modo: l’energia è uguale alla massa per il quadrato della velocità della luce E = mc 2 . Per far capire la sua formula Einstein riuscì a dimostrare che lo spazio-tempo è deformato da oggetti dotati di massa così, per questa curvatura, noi la percepiamo come gravità che è la causa che modifica la traiettoria dei raggi luminosi. Come grande teorico, Einstein ebbe delle intuizioni geniali che furono convalidate da altri. Nel 1919 l’astrofisico Arthur Stanley Eddington e l’astronomo Andrew Crommelin, entrambi inglesi, confermarono che effettivamente la luce delle stelle viene deviata dalla massa del sole, che agisce come una “lente gravitazionale”. Per farlo fotografarono le stelle sullo sfondo di un’eclissi totale di Sole utilizzando le lenti speciali r4b56.