“Jalari sorge, su un colle di pietre,
tutte scolpite dalla mano di un uomo,
l’artista volle, regalare al mondo
tutti quei sogni, che realizzò.
C’è il Parco Museo, di immenso splendore,
con l’antiquariato del tempo che fu.
Jalari, importante collina,
che la famiglia Pietrini immortalò
da croce Maloto domina il panorama
di Calderà, di Gala e di Barcellona.
Lassù la storia, ci lasciò la sua impronta.
In alto a Sud-Est c’è il Colle del Re,
proprio di fronte emergenti sul mare
le meraviglie del Dio dei venti.
Jalari immortale, fa sentire la brezza,
protagonista di una vera realtà
Orchestra…
È Saracena?…
È Normanna?…
No! Jalari è… siciliana!!”
“Ballata per Jalari” di Peter Ciani e Giuseppe Messina
Sulle colline di Barcellona Pozzo di Gotto sorge lo straordinario “Parco Museo Jalari”, nella località di Maloto, che si estende per 35 ettari di superficie sui Monti Peloritani. Come si legge anche sulla sua pagina web ufficiale, il “Parco Museo Jalari” – nome di origine araba che significa “pietra luccicante”, la stessa pietra che è stata utilizzata per la sua realizzazione – “nasce grazie a un sogno”, ma soprattutto grazie alla caparbietà e alla costanza di trent’anni di lavoro delle famiglie Pietrini e Giorgianni, che hanno realizzato un luogo che ti riporta magicamente nel passato. Il “Parco Jalari” non è, infatti, un tradizionale museo, e i quindicimila e più reperti collezionati nel corso degli anni dal Prof. Mariano Pietrini sono tutti raccolti all’interno delle strutture e delle quarantadue botteghe, che sorgono lungo i viali del parco e che rappresentano gli ambienti e luoghi di lavoro degli artigiani, ricordando i mestieri di un tempo. Il Prof. Mariano Pietrini era conosciuto come colui che “parlava alle pietre” e queste pietre, secondo lui, avevano un’anima e uno spirito. Lungo i viali si possono perciò ammirare centinaia di sculture e fontane in pietra che rappresentano personaggi storici, mitologici e leggendari, in un percorso emozionante in cui anche le architetture realizzate da Salvatore Pietrini raccontano della storia delle dominazioni della Sicilia. Ad ogni viale è stato assegnato un nome a tema, partendo dalla “Confusione”, la “Riflessione”, la “Riscoperta dei Valori”, il “Dolore”, l’”Amore”, la “Creatività” e, per concludere, il viale dei “Sogni”. Quello che rende così splendido questo luogo è però il fatto che qui ogni singolo particolare ha un chiaro significato. La pietra, “che è stata scolpita, trasformata e resa sacra”, rappresenta infatti non solo ciò che dura nel tempo, ma anche un incoraggiamento a ritrovare in sé stessi i veri valori della vita. Dunque, il “Parco Museo Jalari” non deve essere considerato un semplice parco a tema, o un semplice museo, ma bensì una vera e propria filosofia di vita, un invito a rispettare l’ambiente e a non dimenticare il passato. E Barcellona Pozzo di Gotto deve essere molto orgogliosa di possedere sul suo territorio un luogo così speciale, dove terra, paesaggio, cultura e storia si fondono.
Ylenia Biondo