Lo scorso aprile l’Agenzia federale per la sicurezza ha deciso la chiusura dello stabilimento Ferrero di Arlon in quanto ha riscontrato una contaminazione da salmonella su diversi prodotti a base di cioccolato. Secondo i risultati delle stime fatte in Europa sarebbero oltre 300, prevalentemente bambini, le persone colpite da salmonella in seguito al consumo di snack al cioccolato firmati dalla multinazionale italiana. L’azienda, in seguito a questo provvedimento, ha ritirato dal commercio tutti i prodotti sospettati di essere contaminati. La maggior parte dei prodotti facevano parte della categoria “Kinder Sorpresa e Schoko-Bons”. All’arrivo dell’allarme sono state immediati, oltre l’arresto della produzione del cioccolato e la chiusura della fabbrica, anche lo smaltimento dei prodotti presenti nei magazzini e la pulizia con olio vegetale a 75 gradi. L’aria di contaminazione è risultata presente nel serbatoio del burro e in seguito a controlli e test, dopo soli tre giorni, il problema sembrava risolto e lo stabilimento pronto a ripartire. Nelle settimane successive il problema però si è riproposto e sono ricominciati i ricoveri dei bambini dopo la consumazione dei prodotti Kinder. La riapertura dell’azienda è avvenuta verso il mese di giugno dopo numerosissimi controlli e l’affidamento del controllo dei prodotti a nuovi laboratori. L’amministratore delegato di Ferrero France ha dichiarato, durante un’intervista, di essere molto dispiaciuto e di voler risarcire i danni alle famiglie colpite. Il risarcimento ha comportato la spesa di circa 2 milioni di euro e la perdita del 40% del fatturato di Pasqua 2022. Quest’anno i controlli sono stati più attenti e nessun caso di salmonella è stato riscontrato in chi ha allietato le tavole pasquali 2023 con i prodotti della Kinder.