//SMARTPHONE A SCUOLA: OPPORTUNITÀ O INCOMPATIBILITÀ?

SMARTPHONE A SCUOLA: OPPORTUNITÀ O INCOMPATIBILITÀ?

di | 2023-03-03T00:30:05+01:00 27-2-2023 19:26|Alboscuole|0 Commenti
  “Smartphone a scuola: opportunità o incompatibilità?” : è un quesito spesso ricorrente che fa emergere opinioni contrastanti sull’utilizzo dei cellulari da parte di chi sta dietro i banchi di scuola.
Recentemente, il dubbio su questa situazione è riemerso con la pubblicazione della circolare emanata dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Giuseppe Valditara, nella quale viene condannato l’uso dello smartphone nell’ambiente scolastico, definendolo distrattivo per i ragazzi e irrispettoso per i docenti. Dobbiamo ricordare che stiamo pur sempre parlando di un comportamento che non dovrebbe essere consentito già da tempo e che, pertanto, è sanzionabile al fine di prevenirlo e di far prendere allo studente consapevolezza del disvalore di esso.
In effetti noi già dovremmo essere vincolati a non adoperare il nostro cellulare nelle ore scolastiche, ma spesso sembra non esserci alcuna limitazione. Infatti, si può evidenziare che esiste una sostanziale differenza tra scuole e scuole, o meglio tra professori che si impegnano a far rispettare tale divieto e professori che, invece, sono i primi a non rispettarlo e non farlo rispettare.Purtroppo, c’è da tenere in considerazione il fatto che, oggi, la dipendenza digitale è allarmante ma “giustificata” proprio perché oggi tutto è Internet.
Io, da ragazza nata e cresciuta in quest’epoca “internettualizzata”, ritengo che usare i cellulari in classe ci coinvolga in modo negativo e influenzi negativamente le attività scolastiche ma soprattutto le relazioni sociali. Così come affermato dall’articolo “La dipendenza dal cellulare, croce di una generazione” di A. Cazzullo, il cellulare oggi non viene utilizzato per assolvere al ruolo per il quale è stato creato, bensì sta producendo  una dipendenza, un mondo parallelo nel quale ci si iberna per ore e ore.
Tutto questo mentre il tempo corre e la vita passa.
Penso che il telefono, come qualsiasi altro dispositivo elettronico, sia un elemento anomalo per tutto il sistema scolastico tanto che, anche se non lo si utilizza, ci distrae proprio perché ormai è “quotidianità” ed esiste in ogni nostra attività, o quasi. La scuola, innanzitutto, è un luogo sociale in cui dovremmo imparare a stare con gli altri, a interloquire col mondo mentre tutto ciò che facciamo è “isolarci nella socialità”, quella virtuale però.
Io non mi ritengo assolutamente dipendente dai social perché non avverto l’esigenza di stare attaccata ad uno schermo, anzi. Di recente, ho deciso di iniziare a respirare la vera realtà, quella che ha portato a riscoprirmi e a scoprire ciò che realmente mi piace fare, quella senza like, condivisioni, post, commenti, senza social, quella che ormai è anormale, quella in cui non confronti ciò che accade agli altri con ciò che non accade a te, quella che ho sempre voluto vivere. Questo non significa essere asociali, o meglio antisocial, ma semplicemente imparare a stare con sé stessi e ad essere protagonisti della propria vita, senza provare la necessità di sapere 24 ore su 24 cosa succede nella vita dell’altro, che poi, spesso, non sappiamo nemmeno cosa succede nella nostra di vita tanto che siamo impegnati a mettere il naso nei fatti altrui.
I veri valori non si trovano in un cellulare, i progetti non si avverano in base ai like che riceviamo da sconosciuti di cui non si conosce nemmeno il viso. Le cose importanti sono quelle che potremmo fare e che non facciamo sono quelle racchiuse nei momenti che viviamo stando con le persone che domani non ci saranno e sono quelle che rimpiangeremo di non aver volontariamente voluto vivere. La tecnologia in qualche modo potrebbe giovare, ma ci dovrebbe essere un uso consapevole che oggi non si riesce a mettere in atto.
Quindi, gli smartphone a scuola sono un’opportunità o un’incompatibilità? Potrebbero essere un’opportunità ma è incompatibile con i giovani d’oggi e la loro realtà.

MARTINA TANA (5^ C)