- in Sicilia è Cosa Nostra. Tutti i membri di una famiglia eleggono il proprio capo o rappresentante (detto anche con il termine inglese «boss»), il quale nomina i caporegime, il consigliere e il vicecapo e ha il compito di dirigere le attività della cosca, così come a rappresentarla alle altre famiglie;
- in Campania è la Camorra;
- in Puglia è la Sacra Corona Unita;
- in Calabria è la ‘Ndrangheta.
di Ginevra Suriano, 2^H
Con il termine mafia si intende un sistema di potere esercitato attraverso l’uso della violenza e dell’intimidazione per il controllo del territorio, di commerci illegali e di attività economiche e imprenditoriali: è un potere che si presenta come alternativo a quello legittimo fondato sulle leggi, e rappresentato dello Stato.
Secondo gli storici, la mafia nacque in epoca borbonica, in una zona ben precisa della Sicilia occidentale, compresa tra Palermo, Agrigento e Trapani, dove vigeva il dominio dal latifondo che vessava una massa di contadini nella miseria e nello sfruttamento.
La mafia è, dunque, un’organizzazione criminale con radici comunemente conosciute in Sicilia, ma si trova radicata anche in Calabria e Campania, per poi aver raggiunto anche il Nord Italia, l’Europa e il mondo.
Ciò che interessa ai mafiosi è il potere economico, ovvero i soldi che riescono a ottenere grazie al traffico di armi, di uomini e di droga. I mafiosi fanno anche affari con i politici in modo da ottenere favori in cambio di voti e protezione. Essa può arricchirsi anche grazie al cosiddetto “pizzo”, una sorta di “tassa” che i mafiosi chiedono ai commercianti in cambio di protezione. Chi non paga il pizzo, per esempio, può subire anche danni gravi alla propria attività.
La mafia ha un nome diverso a seconda della regione di appartenenza: