di La Redazione Abbiamo riaperto i bauli, ripreso i nostri costumi di Carnevale riposti da tempo, acquistato nuove mascherine, stelle filanti, coriandoli, trucchi e parrucche. Dopo aver indossato i costumi, abbiamo osservato la nostra immagine riflessa nello specchio e quasi senza parole, ritrovato un bambino felice che ci osservava incredulo. Sembrava tutto un sogno ma correndo per strada abbiamo finalmente capito che era tornato a trovarci. Era tutto vero. Il Carnevale dopo due lunghi anni di inutili tentativi, aveva trovato la forza e il coraggio per farsi rivedere. L’ha fatto attraverso una festa di quartiere e un lungo corteo formato da circa duecento bambini, mamme, volontari, maestre, gruppi mascherati, riportando la gioia di stare insieme. L’ha potuto fare solo grazie a quanti hanno creduto possibile la realizzazione di questo sogno. E’ bello allora provare a rileggere questa storia dall’inizio, riavvolgere il nastro per ritornare a settembre e ritrovare così un gruppo di coraggiosi docenti, genitori e un preside che fin da subito hanno creduto nella possibilità di partecipare al progetto Scuole Aperte Partecipate. Scoprire che le porte del nostro Istituto Comprensivo Mariano Fermi sono rimaste aperte anche di pomeriggio per accogliere lodevoli volontari e tantissimi bambini, in laboratori artistico-manipolativi e musicali. Aggiungere a tutto questo i volontari del MO.V.I. Andria e la travolgente energia del gruppo musicale MòMò Murga. Ritrovarsi così per magia all’ultima pagina. Quella scritta ieri. Si è trattato del primo Carnevale di quartiere a cui siamo certi seguiranno tanti altri. Una festa che ha provato a portare l’attenzione su un messaggio che appare sempre più ignorato: salvare il nostro pianeta dalla crisi climatica, partendo dai piccoli gesti come il semplice riciclo dei rifiuti. A distanza di un giorno, con la musica ancora nel cuore e la gioia che ci fa muovere i piedi a passo di danza, tutto appare chiaro. Insieme tutto è più bello, tutto diventa possibile: basta crederci!