Finalmente il momento è arrivato! La nostra prima intervista sta diventando realtà. Tocchiamo con mano quello che è uno degli attrezzi del mestiere di essere giornalisti e cioè la capacità di fare domande. Incontriamo la nostra ospite Angela Miccichè in redazione, cioè l’aula V A. La vediamo arrivare con un bel sorriso stampato sulle labbra, i suoi capelli ricci, lo sguardo intelligente. Instauriamo con lei subito un contatto diretto, chiedendole la disponibilità a darle del tu. Lei accetta con naturalezza, il maestro Salvatore dirige il traffico, coordinando i nostri interventi e subito si parte con la lunga serie delle nostre curiosità. Ecco, di seguito, le domande e le relative risposte.//
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Chi è Angela Miccichè? (Mariachiara Di Pietra)
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E’ una psicologa e psicoterapeuta, attualmente impegnata nel vostro Istituto in progetto denominato “Sportello Psicologico”.
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Com’è nata la tua passione per la psicologia? (Lorenzo Lo Conte)
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E’ nata perché ho voluto sempre prendermi cura delle persone per farle stare bene, sia persone adulte che bambini.
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Qual è la differenza tra psicologia, psichiatria e psicoterapia? (Emma Capizzi)
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La psicologia studia il comportamento umano e anche l’ambiente dove interagisce ad esempio la persona interessata, intervenendo su di lei con azioni che prevedano la parola e le relazioni; la psichiatria si occupa di malattie psichiatriche (mentali) e interviene farmacologicamente; la psicoterapia interviene aiutando la persona a cambiare in caso di situazioni che la fanno soffrire, attraverso una terapia non farmacologica. Io personalmente prima mi sono laureata in psicologia e dopo mi sono specializzata in psicoterapia.
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Ti piace lavorare con i bambini? (Erica Vasapolli)
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Mi piace troppo lavorare con i bambini perché sono spontanei, semplici, si può intervenire con loro interagendo attraverso il gioco e i disegni.
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Qual è il caso più problematico che tu abbia mai affrontato, riferito a bambini? (Karol Valenti)
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Quando ho lavorato ad Enna con un bambino autistico con problematiche comportamentali. L’autismo è una condizione, un modo di essere, può essere di diversi tipi. Alcuni soggetti autistici sono molto intelligenti, altri con ritardo mentale, hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri. Tendono a fare delle azioni sempre uguali, non sopportano la confusione e spesso mettono le mani alle orecchie.
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Mi puoi parlare dello sportello psicologico a scuola? (Francesco Chiarenza)
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Lo sportello psicologico nasce nel periodo Covid, si tratta di una collaborazione tra le scuole e l’ordine degli psicologi. Esso nasce per gestire le ansie causate dalla pandemia, oggi è utile per gestire le conseguenze post Covid. Lo sportello è rivolto sia agli alunni che al comparto scuola e anche ai genitori degli alunni. La consulenza è interamente gratuita e chiunque può richiedere un colloquio e anche interventi e attività nelle classi.
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Come affronti i casi di bullismo e cyberbullismo dei bambini? (Emanuela Lombardo)
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Con delle attività di sensibilizzazione ed empatia con gli alunni e, se ci si trova di fronte a casi gravi, vengono effettuati dei colloqui sia con la vittima che con i bulli.
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Come aiuti a far dire ai bambini i loro problemi? (Ambra Saitta)
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Attraverso il colloquio, i giochi e i disegni.
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Che tipo di test daresti a un bambino per capire le sue situazioni problematiche? (Valeria Mosca)
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Il test della figura umana e il test della famiglia sono dei test proiettivi chiamati “carta e matita”.
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Tu hai avuto dei problemi nella tua carriera? (Vittoria Alù)
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Non ho mai avuto problemi, mi sono sempre impegnata sia nel periodo degli studi che nel mio lavoro.
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E’ meglio lavorare con i bambini o con gli adulti? (Lucia Marotta)
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Con i bambini è bello perché sono semplici e spontanei, mentre con gli adulti è bello perché mi piace aiutarli a raggiungere i loro obiettivi per stare meglio, lavoro anche con i detenuti nelle carceri.
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Dai disegni si possono scoprire le problematiche dei bambini? (Anna Perna)
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Assolutamente sì, non solo coi disegni ma anche assieme ad altri test.
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Hai avuto casi di reazioni negative da parte dei pazienti? (Vittoria Gatto)
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Si, una volta con un paziente schizofrenico, psichiatrico. Lui non capiva di essere malato, poi piano piano siamo diventati amici e l’ho aiutato.
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Parlami di un caso finito bene. (Emma Capizzi)
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Una bambina di sei anni che aveva difficoltà a parlare (mutismo selettivo). Gli unici interlocutori erano i genitori, per il resto non parlava con nessuno. Ho lavorato con i genitori e per miracolo, grazie a un gatto che ha fatto da gancio, attraverso i miei interventi è riuscita poi a parlare con tutti.
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Hai mai viaggiato per il tuo lavoro? (Simone Ferro)
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Sì, in Italia, mai all’estero. Sono stata a Firenze, Roma, Milano, Trieste, Palermo.
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A una vittima di bullismo quali film consiglieresti? (Alessandra Zagarella)
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Sicuramente, consiglierei dei cortometraggi realizzati dai bambini/ragazzi stessi.
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Come si può aiutare un bullo? (Ambra Palumbo)
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Attraverso delle azioni che mirano a sensibilizzare se stesso e l’altro bambino a cui si relaziona.
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Quali sono i colori positivi e quelli negativi? (Valeria Mosca)
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Sicuramente i colori scuri possono rappresentare una condizione di umore depresso, mentre i colori vivaci rappresentano una condizione di gioia, di serenità.
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Cos’è una terapia di gruppo? (Mariachiara Di Pietra)
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La terapia di gruppo è quella quando più persone si riuniscono e parlano dei loro problemi, lo psicoterapeuta conduce/gestisce il gruppo. Ogni elemento del gruppo aiuta gli altri.
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Hai un lettino nel tuo studio? (Sara Mosca)
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Assolutamente no, il lettino ce l’aveva Sigmund Freud, il padre della psicanalisi che preferiva mettersi di spalle per non guardare di fronte il paziente per non farsi condizionare da lui. Io uso due poltrone e mi siedo di fronte a chi mi sta parlando.
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Ti senti una strizzacervelli? (Giulia Andaloro)
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Assolutamente no, entro nelle vite dei pazienti, nelle loro emozioni, gioie, paure per tirare fuori il meglio di loro stessi.
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Che terapie si usano nel caso di un problema psicologico? (Francesca Truscelli)
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La psicoterapia.
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Consiglieresti il tuo lavoro a un’altra persona? (Samuele Diana)
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No, è un lavoro che deve partire da noi stessi. E’ una scelta molto personale, per me è il lavoro più bello del mondo. Io l’ho scelto e sono felicissima di farlo.
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Con quali altre figure collabori? (Emanuela Lombardo)
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In studio collaboro con lo psichiatra, a scuola con gli insegnanti, in carcere con gli educatori, all’Inps con i medici legali.
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Il tuo più grande desiderio. (Karol Valenti)
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Che la mia vita continui così come adesso. ///
La nostra prima intervista si è conclusa in modo entusiastico, diversi bambini hanno regalato dei gadget fatti con le loro mani. La dott.ssa Angela Miccichè era felice di aver ricevuto questi piccoli doni fatti col cuore e con semplicità, ha detto a noi piccoli giornalisti che li metterà appesi nel suo studio. E’ stata un’esperienza esaltante e formativa.