//Il panda: simbolo dello Yin e Yang Salma Aniba 2B (Linguistico-tedesco)

Il panda: simbolo dello Yin e Yang Salma Aniba 2B (Linguistico-tedesco)

di | 2023-01-22T17:25:12+01:00 22-1-2023 17:24|Alboscuole|0 Commenti
Il panda gigante, o panda maggiore, è un mammifero appartenente alla famiglia degli Ursidi. Il suo nome scientifico è Ailuropoda Melanoleuca, che significa “piede di gatto nero e bianco”. In effetti il panda possiede la forza di un orso e la tenerezza di un gatto. Il termine panda deriva dalla parola nepalese “Ponya” che significa letteralmente mangiatore di bambù. È un animale inconfondibile per il suo mantello bianco e nero, la sua forma tondeggiante e l’habitat in cui vive. Originario della Cina centrale, oggi vive nella regione montuosa del Sichuan. Verso la seconda metà del XX secolo, il panda è diventato un emblema nazionale, infatti dal 1982 è raffigurato su una serie limitata di monete in oro cinesi. Inoltre è un simbolo molto importante in Cina in quanto rappresenta i due concetti dello Yin e Yang: un equilibrio tra fragilità e forza, poiché ha un aspetto dolce ma allo stesso tempo è dotato di una grande forza. Simbolo di abbondanza, compassione, tranquillità e divertimento, il panda invita a portare attenzione alla propria vita e ai sentimenti che generalmente vengono espressi. Può capitare di sentirsi privi di qualcosa, soprattutto a livello materiale ma, questo animale, induce ad essere grati per ciò che si ha. Infatti, solo praticando la gratitudine ci si può sentire nell’abbondanza. Il panda è un animale principalmente solitario ma ama divertirsi. Quindi mostra l’importanza di stare bene con sé stessi e condurre un’esistenza all’insegna della meditazione e della gioia. Invita a ritagliarsi i propri spazi anche quando si vive in mezzo al caos. Il panda gigante è stato conosciuto in Occidente nel 1869 grazie ad un missionario gesuita naturalista francese, Padre Armando David, che donò al museo di storia naturale di Parigi la pelliccia bianco nera di un esemplare di panda. Lo stupore e la meraviglia verso questo animale scatenò la sua caccia che però è sempre stata regolata dal governo cinese. Come molte altre specie, il panda è in pericolo perché il suo habitat viene continuamente distrutto a causa della deforestazione, della incessante costruzione di strade o di insediamenti urbani. Questo stato di cose porta l’animale a spostarsi alla ricerca di germogli di bambù, unica fonte di sostentamento, e spesso causa di pericoli. Il panda è un animale solitario e timido che trascorre il giorno al riparo nella foresta nutrendosi di germogli appartenenti ad almeno 60 specie diverse di bambù, dai 12 ai 38 Kg al giorno. Soltanto l’1% della sua dieta è composta da altre specie di piante e da carne. I panda mangiano di giorno e di notte, dormono nei tronchi vuoti degli alberi, nelle fessure delle rocce o nelle grotte. Secondo una leggenda tibetana, i panda sarebbero diventati a chiazze bianche e nere dopo che una bambina, salvando uno di essi da un cacciatore, offrì in cambio la sua vita. I panda, commossi da tale gesto, si abbracciarono tra loro e le lacrime macchiarono di nero i loro occhi, trasmettendo il colore dagli uni agli altri attraverso il dolorosissimo abbraccio. Il World Wildlife Fund, noto come WWF, ha utilizzato il panda come simbolo poiché fino a pochi anni fa era una animale a rischio d’estinzione. Ma grazie alle opere di tutela e salvaguardia di quest’associazione il governo cinese nel 2016 ha instituito un parco nazionale che ha permesso ai panda di riprodursi e raddoppiare il proprio numero, quindi continuare a vivere.