di Alessia Boccia- Si narra che nel 1220, durante il regno di Federico II di Svevia, in una casa nel vico dei Cortellari, nel cuore di Napoli, abitasse un mago orientale, conosciuto come Chico. Il mago trascorreva le sue giornate chiuso in casa a fare esperimenti in cucina, poichè il suo obiettivo era di inventare un cibo squisito tale da regalare la felicità a tutti i napoletani. Secondo i vicini, preparava pozioni magiche, sebbene il suo servo comprasse in piazza semplici erbe : basilico, prezzemolo, pomodori, cipolle e aglio. Un giorno, Jovanella, la vicina di casa di Chico, donna astuta e pettegola, si mise a spiarlo e gli rubò la ricetta appena inventata da Chico: i maccheroni al pomodoro.. Suo marito Giacomo andò in giro dicendo che la moglie conosceva una pietanza “così nuova e tanto squisita da meritare l’assaggio del re”. Invitata al palazzo reale, Jovannella preparò i maccheroni, impastando la farina con poca acqua, sale e uova e tagliando la pasta in piccole strisce, che arrotolò a forma di cannelli. Il re ne rimase folgorato e donò a Jovannella cento monete d’oro per ricompensarla della felicità che gli aveva regalato quel piatto incredibilmente gustoso. Appresa la notizia, Chico il mago, decise di sparire per sempre dalla città.
Solo in punto di morte, Jovannella rivelò di aver rubato l’invenzione dei maccheroni al povero mago.