di Michele Ammirati e Vincenzo Saviano- Una leggenda di origine napoletana racconta di un piccolo uomo vissuto nel ‘400, a Napoli, chiamato “ ‘ O munaciello”. Si narra che fosse il figlio di Caterina Frezza, donna di nobile famiglia e del garzone Stefano Mariconda. Un amore contrastato dalla famiglia di Caterina, al punto che, durante un incontro clandestino tra i due innamorati, Stefano fu catapultato giù da un tetto. Caterina si trasferì in un convento dove partorì un bambino deforme. La madre era solita vestirlo da monaco, speranzosa che si avverasse il miracolo della guarigione per quel figlio deforme: una figura beffarda, alto poco più di un mezzo metro, panciuto ma molto agile, indossava un cappello : se era rosso annunciava fortuna e ricchezza, ma se era nero, portava sciagure e guai. Si intrufolava nelle case, senza chiedere permesso e si divertiva a fare gli scherzi ai proprietari: tirava via le coperte dal letto, faceva cadere l’intonaco dal soffitto, rubava le provviste, suonava il campanello e amava nascondere gli oggetti. Vederlo era difficile, talmente lui era agile a scappare, anche perchè il monaciello conosceva tutti i trucchi per sfuggire alla cattura. Dopo la sua morte, i napoletani continuarono ad avvistarlo e ad attribuirgli ogni forma di sciagura, ma anche , se ‘o munaciello vuole, essere di buon augurio e propiziare vincite al lotto.