Dopo alcun alunni (cfr. articolo precedente) abbiamo deciso di intervistare i professori del nostro istituto e le domande sono state:
- E’ appassionato di calcio?
- Sta seguendo i Mondiali in Qatar?
- Se no, perché? Quale sentimento l’ha indotto a non seguire la massima competizione calcistica?
- Se sì, quale sentimento prevale (malinconia, recriminazione, fastidio, curiosità…)?
- In mancanza della nostra Nazionale, per quale squadra tifa? E, a suo parere, chi lo vincerà?
PROF. MITRANO GIUSEPPE: Mi piace il bel calcio e seguo le partite di campionato. La mia squadra del cuore è il Napoli, ma un grande tifoso o un grande appassionato non lo sono mai stato. Sto seguendo, ma non in modo continuo e con poca curiosità. Questo perché il mondiale, quest’anno lo trovo noioso e poco avvincente. Il calcio l’ho sempre considerato uno sport nobile, capace di trasmettere valori importanti per costruire basi etiche e culturali. Purtroppo oggi è diventato solo un contenitore che fa muovere, a folle velocità, immense somme di denaro. Rappresenta la società del male comune, in cui l’individualismo e il mercato hanno sottomesso il senso di comunità e lo spirito di condivisione. Tifo per il Brasile perché pratica un calcio divertente. La Spagna è molto forte e, forse può vincere il mondiale.
PROF. PALMIERI LUIGI: Sì, sono appassionato di calcio ma nonostante ciò non sto seguendo il mondiale. Questo perché non c’è la nostra nazionale (l’Italia). Spero in una finale Argentina-Francia poiché sono le squadre che preferisco nel mondiale.
PROF. GAMBINO RAFFAELE: Sono molto appassionato di calcio e sì sto seguendo il mondiale. Provo un po’di fastidio e malinconia per l’assenza dell’Italia. Tifo per l’Argentina, ma a mio parere vincerà la Francia.
PROF. GUARINO ANTONIO: Sì, sono più che appassionato sono tifoso, “Forza Napoli Sempre”. Prendo informazioni dai mass media ma non sto seguendo i mondiali come altre manifestazioni sportive. Questo perché il me “tifoso” è stato sopraffatto dal me “cittadino” e facendo riferimento alla citazione di Martin Luther King: “La mia libertà finisce dove comincia la vostra”, non posso ignorare ciò che è accaduto in Qatar riguardo il diritto della “libertà. Il vertice dell’organizzazione calcistica è stato decapitato dallo scandalo delle tangenti per l’assegnazione della manifestazione. Per preparare il paese ai mondiali sono stati fatti degli sforzi enormi, andando anche oltre le capacita umane, sono state utilizzate forze lavoro di decine di migliaia di essere umani stranieri, in moltissimi hanno trovato la morte per incidenti sul lavoro, circa settemila e un numero indefinito di invalidi per infortuni sul lavoro, per la fretta, per le mancate protezioni di sicurezze ecc.. Conclusione, NON LI GUARDO, ha vinto il cittadino sul tifoso, una forma di protesta insignificante, per i più ma che mi fa star meno male pensando a quanto accaduto per rendere possibile una “festa” del calcio. Spero che, quanto successo, serva da insegnamento in futuro e che il calcio possa essere, come tutte le manifestazione sportive un veicolo di gioia, fratellanza e momento di festa dove diverse culture si incontrano, si confrontano e crescano insieme per evolversi ed eliminare conflitti tra i popoli. E infine, vorrei concludere con una semplice frase: ” VIVA LO SPORT”.
A cura di SALVATORE DI PEPPO e MICHELE DELLA GATTA (5^ C)