a cura della classe 2A
Adolescenti in piazza per ricordare i loro diritti. Quest’anno l’Unicef celebra i trentatré anni dall’ approvazione da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite della Convenzione per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. In classe, a questo proposito, abbiamo riflettuto sui diritti dei ragazzi e delle ragazze e su come spesso vengano negati o infranti. Abbiamo selezionato i diritti che oggi ci sembrano più attuali o forse quelli che sentiamo più vicini e abbiamo provato a metterli in prima pagina. Diritto alla vita innanzitutto, diritto ad un nome, diritto allo studio, diritto a crescere in sicurezza, ad esseri liberi di esprimere la propria opinione e di professare la propria fede. Siamo partiti da noi: noi che esistiamo, abbiamo un nome, siamo riconosciuti dalla società italiana, frequentiamo una scuola, esprimiamo ogni giorno il nostro parere, veniamo ascoltati dagli adulti, scegliamo la nostra religione (chi vuole oggi a scuola può scegliere l’ora alternativa). Tanta strada è stata fatta e noi siamo i protagonisti dei cambiamenti. Ma, purtroppo, ancora tanta strada è da fare. Oggi pensiamo ai ragazzi, nostri coetanei, che vivono a Kiev, a Mariupol, a Donetsk, Kherson, Kharkiv o in altre città distrutte dalla guerra; pensiamo ai bambini invisibili che nascono e muoiono senza lasciare traccia; pensiamo a chi non è libero di vivere la sua adolescenza come lo siamo noi. Per la giornata dell’Unicef abbiamo “costruito” una prima pagina di una testata ideale “La voce dei ragazzi” e abbiamo immaginato di mettere in primo piano alcuni diritti della Convenzione, quelli che viviamo più da vicino. Vorremmo tanto che la nostra voce fosse ascoltata in tutto il mondo, non solo nella nostra città.