//L’IMPORTANZA DELLA MUSICA. COME INFLUISCE NELLA VITA DI CIASCUNO DI NOI? di Dafne Mattei 2B (Linguistico-spagnolo)

L’IMPORTANZA DELLA MUSICA. COME INFLUISCE NELLA VITA DI CIASCUNO DI NOI? di Dafne Mattei 2B (Linguistico-spagnolo)

di | 2022-11-01T07:39:28+01:00 1-11-2022 7:38|Alboscuole|0 Commenti
La musica è presente nella vita di tutti, indipendentemente dall’età o dal genere, ed è una forma di comunicazione che coinvolge emotivamente gli ascoltatori. Ad esempio, gli adolescenti vedono la musica come un rifugio, un modo per rilassarsi durante i momenti più difficili, quei momenti nei quali non si vorrebbe sentire nessuno e si desidera solo allontanarsi dai problemi reali. La musica è quindi relax, riposo e serenità, ma anche rumore, divertimento e persino sfogo selvaggio, basti pensare alla musica da discoteca dal volume così alto che, all’uscita dei locali, provoca fastidiosi fischi alle orecchie. La musica è stata nella vita delle persone, nel corso della storia, una fedele compagna di vita. Si suddivide in parecchi generi e sottogeneri diversi a seconda delle tradizioni popolari, delle regioni geografiche e delle epoche di creazione. Tutti amano la musica perché i suoi vari stili attirano sempre ascoltatori da tutto il mondo. Ci sono più modi di rapportarsi al mondo musicale, esiste infatti l’ascoltatore che gode dell’immediatezza della musica più passivamente, e il musicista, che invece è partecipe della creazione stessa della musica ed esprime con essa ciò che vuole comunicare al mondo. La musica è una forma d’arte tra le più profonde ed è tra quelle che meglio ci rappresenta. Quante volte sarà capitato di ascoltare una canzone e riconoscercisi? È proprio questo il potere della musica, arrivare dritta al punto e suscitare emozioni che sono nascoste da qualche parte dentro di noi. Ecco perché la musica è parte di noi. Secondo numerosi studi effettuati fin dall’antichità, la musica ha in primo luogo uno scopo educativo, sia quando è oggetto di apprendimento che se la si ascolta per finalità ricreative. Comprendere le note musicali, imparare a leggere lo spartito, allenarsi per tenere il tempo sono attività che coinvolgono corpo, intelletto e spirito. Non basta solo ascoltare, infatti, ma concentrarsi sul proprio lavoro, entrare nei tecnicismi e nei meccanismi dello spartito e mettere in gioco il proprio corpo con i movimenti giusti. Qualsiasi strumento si decida di suonare richiede attenzione, dedizione e concentrazione, doti che sempre di più sembrano diminuire ai giorni nostri. Musica è anche sinonimo di crescita sociale, basti considerare i numerosi testi che hanno fatto la storia della musica perché hanno raccontato i disagi di intere generazioni. John Lennon, ad esempio, nei suoi testi, ha parlato di fratellanza, pace e amore tra le persone, riportando in luce valori dimenticati ma sempre attuali. In questa direzione la musica diventa anche socialmente educativa, riabilitativa, strumento di sostegno e difesa di intere generazioni. Proprio per questo molti psichiatri consigliano la musicoterapia ai bambini con problemi di attenzione, ma anche in caso di tensioni, stress, traumi e problemi di concentrazione. La musica, infatti, aiuta a rilassare, ad esprimere emozioni, sentimenti, paure e dunque ad esorcizzarle con il suo potere curativo e benefico. Questo spiega anche perché i riti religiosi sono caratterizzati, da sempre, da musica e canti che scandiscono le varie fasi delle celebrazioni, indipendentemente dal culto e dal credo, essa rappresenta sempre il centro del rito. Leggendo in quest’ottica il valore immenso che ha la musica, si capisce la necessità di introdurla come disciplina obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Oggi, infatti, le ore di musica sono previste solo alla scuola elementare, ma senza l’utilizzo di uno strumento e alle scuole medie, dove talvolta si sviluppano meravigliosi progetti. Si, perché studiare musica a scuola svolge un’importante funzione di socializzazione che aiuta a creare amicizie nuove, stabilire legami e rafforzare rapporti già esistenti, incita alla socialità con persone che condividono stesse passioni, problemi e situazioni legate all’età. Molti giovani, invero, riescono a comunicare con gli altri grazie alla musica, distaccandosi dai social network, anche se temporaneamente. La musica pertanto diventa una validissima alternativa a Internet, alle chat e ai social, che distruggono spesso la capacità di intrecciare legami umani veri e profondi. La musica unisce, valorizza, crea legami e guarisce dalla solitudine, motivi che dovrebbero spingere tutti gli istituti ad introdurla come materia obbligatoria nel proprio programma. Ascoltando e imparando la musica i bambini imparano a capirsi. Ognuno infatti riflette ed esaudisce i propri desideri, aspettative e bisogni nella musica. Un esempio sono le canzoni melodiche che aiutano a ricordare le esperienze di vita e a provare emozioni. In questo modo, attraverso un meccanismo psicologico, il ragazzo è in grado di riflettere nella musica i sogni e i desideri che si portano nel cuore e realizzarli. Ciò significa che questo strumento permette ai bambini di sviluppare un rapporto diretto con l’uso del proprio corpo, soprattutto quando la melodia cattura l’attenzione, che sia musica con o senza parole. In questo contesto, le scuole possono fare molto fornendo docenti motivati ​​e preparati, ore di studio dedicate alla materia e programmi specifici per le diverse fasce d’età. Così facendo, forse, potremo vedere molti adolescenti che finalmente trovano il loro posto nella società, giovani depressi che possono superare i mostri con l’aiuto dei loro strumenti e bambini con grandi talenti musicali che si esprimono nel modo che meglio si adatta a loro. È necessario evidenziare il pieno potenziale della musica scolastica per garantire progetti, programmi, laboratori e strumenti per implementarne la ricerca e la diffusione. Solo così sarà possibile tirare fuori il meglio di ogni giovane che spesso non ha gli strumenti economici e culturali per capirne l’importanza e il valore didattico, a cominciare dalla scuola piuttosto che a casa.