Le opportunità che la scienza ha dato all’uomo sono molteplici, basti pensare alla penna che mi sta permettendo di scrivere. La nascita di questa disciplina è dovuta alla necessità che l’emblematica figura umana ha di crearsi una sorta di comfort-zone in cui vi è un’utilità per ogni occasione, così da ridurre al minimo lo sforzo. In questa condizione, tutte le innovazioni vengono viste di buon occhio, quasi a dimenticarne la pericolosità stessa. |
L’uomo, d’altronde, è la macchina più complessa, che anche la scienza non riesce a razionalizzare per intero. Per questo motivo non possono esistere delle leggi della morale universali, come avviene in ambito scientifico. |
A questo punto sembra chiaro comprendere che tra ricerca scientifica e dimensione umanistica intercorra uno spazio simile a quello compreso tra due rette parallele. Per quanto siano due treni con diverse destinazioni, il punto di partenza è lo stesso e coincide con l’unico punto d’incontro. Come nella realtà potrebbe accadere, anche in questo rapporto imprevisti ed incidenti possono alterarne il flusso. Si presentano quindi due scenari: il primo è il caso in cui, attraverso una collaborazione, si arrivi ad una scoperta che possa migliorare la condizione dell’uomo, come ad esempio la cura di tumori e malattie autoimmuni; il secondo invece è quello in cui la scoperta viene strumentalizzata per scopi illeciti. Questo è il caso che affronta Elsa Morante nella questione sulla bomba atomica, affrontata nel suo saggio “Pro o contro la bomba atomica” del 1965. |
Inizialmente l’idea di una fonte di energia atomica fece tirare un sospiro di sollievo: si stavano per risolvere i problemi energetici di cui l’intero mondo soffriva. |
Negli ultimi tempi il termine atomico è diventato oggetto attivo dei dibattiti, e di certo non di quelli felici. |
L’entusiasmo sembra ormai scomparso, a causa delle tensioni politiche e relative minacce. Molti sono quelli che temono le conseguenze di un evento così catastrofico; pochi invece ad interrogarsi sulle sue origini e sui riposti motivi. Ancor meno coloro che domandano alla propria coscienza come questo “segreto della natura” sia stato svelato durante quest’era. |
Potremmo affidare la responsabilità al caso che, servendosi della curiosità e dell’intelligenza umana, sia arrivato a ciò: pur avendo l’aria di una risposta, rimane comunque una domanda aperta. Nessuno infatti vorrà fermarsi a ciò perché, inconsciamente, si è certi che anche gli apparenti casi sono quasi sempre delle volontà consapevoli. |
Anche se può sembrare un gioco di parole, la realtà che evince è che l’uomo è lo specchio della scienza. Per questo motivo la nostra bomba è il fiore, ossia l’espressione naturale della nostra società. |
La vera centrale atomica è rappresentata da tutte le istituzioni impegnate nel controllo. Il senso di marcia dovrebbe essere il favorire le condizioni volte al progresso umano, prima di tutto sociale e poi economico. Di fronte all’errore si potrebbe cadere in situazioni irrimediabili. |
Alla luce dei nostri giorni, l’unico scenario che, speriamo non emerga, è quello di un piano omicida. È una tentazione che potrebbe avere qualsiasi stato in possesso della bomba atomica. Il male assoluto, indotto in qualsiasi modo, è visto come soluzione. Concludendo, c’è da dire che, nonostante i numerosi limiti che è riuscito a superare, l’uomo prova l’occulta tentazione di autodistruggersi, come ci prospetta Italo Svevo nell’ultima parte del romanzo: “La coscienza di Zeno”. |
di Fausta Piccirillo – 5^E-